Da Torino si risale la Valle di Susa fino al colle del Monginevro, quindi Briançon e si continua per Gap fino a Guillestre. Qui si seguono indicazioni per col de Vars, quindi a Saint Catherine e come sopra.
Si prosegue su sentiero ben tracciato a superare la cresta a 2550 m. Si prosegue con lungo traverso a mezza costa su pendii prativi molto scoscesi (esposto), fino al Col de Sarenne 2650 m.
Dal col de Sarenne inizia la vera e propria salita alla cima, con sentiero spesso marcato da frecce di vernice gialla. Una prima salita su terrazzi erbosi porta al piccolo ma suggestivo Lac des Neuf Couleurs 2711 m, posto tra grossi massi. Lo si lascia a destra e si prosegue a salire, su terreno ora più detritico, sino ad un colletto erboso che si affaccia su una conca acquitrinosa (laghetto a inizio stagione), che si attraversa a sinistra, riprendendo poi a salire tra roccette e terriccio. Si lascia sulla destra l’impressionante precipizio sotto la cima sud (già visibile la croce) e si continua a salire per terrazzi rocciosi, qui facendosi aiutare dai numerosi ometti. Per raggiungere la cima sud, si piega progressivamente verso destra, superando la fascia rocciosa di colore chiaro (pianeggiante) fino a raggiungere una traccia di sentiero che taglia da sinistra a destra un pendio di detriti scuri, portando sulla cresta a pochi metri dalla cima. Si scollina sul versante opposto proseguendo sulla traccia, che in pochi istanti conduce alla cima 3169 m.
Per raggiungere la cima nord, non è necessario scendere al bivio sottostante, ma si può percorrere interamente la cresta, sempre detritica, che fiancheggia dall’alto tutta la conca compresa tra le due cime. Con una leggera risalita si tocca la quota 3155 m (poco prima l’unico passaggio non detritico, ovvero un breve muretto di roccia facilmente superabile). Da questa elevazione si scende al colletto 3132 m, per poi iniziare la salita alla cima nord. Si supera subito un terrazzo roccioso, con sopra un breve tratto che richiede attenzione per la presenza di detriti (attenzione in caso di neve o terreno viscido per la presenza del precipizio sottostante), e poi si sale più agevolmente con qualche serpentina la traccia di sentiero, che conduce al grosso ometto di vetta 3186 m.
In discesa, ritornati al colletto 3132 m, si scende direttamente alla fascia rocciosa biancastra, passando nei pressi della gouffre (voragine nel terreno) e quindi ricollegandosi poco sotto al sentiero già percorso in salita.