- Equipaggiamento
- MTB
Partito da Carpugnino per allungare un po’ dislivello e chilometraggio, salita a Gignese piuttosto comoda ed anche i primi km del Mottarone non sono duri. Dopo la sbarra del pedaggio praticamente non è passata nessuna auto, per cui salita molto piacevole, con pendenze più toste negli ultimi 4 km. Molto dura la breve stradina cementificata che porta in vetta, dove si pesta ancora un po’ di neve. Panorama eccezionale. Ma già che era presto e volevo fare un po’ di dislivello sono sceso nel versante di Armeno fino alla chiesetta Madonna di Luciago, con l’intento poi di risalire in vetta, ma al km8 mi sono imbattuto nella deviazione per il Monte dei Falò, dove un flash mi ha ricordato che avevo letto da qualche parte di questo giro, così un po’ alla cieca ho seguito la sterrata (non sempre è facile capire quale delle tante seguire, anche se con un po’ di logica non si sbaglia) che mi ha condotto in cima, che è un gran punto panoramico sulla zona e specialmente sul Lago Maggiore.
Per la discesa anche qui un po’ alla cieca non sapendo bene quale fosse il percorso migliore. Inizialmente avrei voluto reperire la stradina che scende direttamente nel vallone sotto il Monte del Falò, ma non avendola trovata ho continuato con un po’ di saliscendi fino alla località chiamata il Termine, dove inizia il meraviglioso sentiero gta, tutto nel bosco, di facilità e scorrevolezza inaspettate. Il divertimento finisce poco oltre l’Alpe di Marta, il gta lascia spazio ad una sterrata a tratti bruttina ma che rapidamente porta sulla strada “delle due riviere” a poca distanza da Gignese.
Giornata finalmente primaverile, con parecchio sole fra qualche velatura. Sterrate e sentieri molto meno fangosi di quel che mi aspettassi, anzi di fango non se ne incontra proprio eccetto alcuni guadi di ruscelli.
Giro nato un po’ per caso ma davvero bello, con le mie varianti ho totalizzato 55 km e 1650 m di dislivello.