La cosa più difficile della via è… trovarla!
Mentre con gli Speroni è più facile, per In Hoc la deviazione non l’abbiamo vista così abbiamo vagato un po’ tra i rovi…
Inoltre non c’è alcuna scritta alla base ma, sicuramente, “quella” era la partenza!
Contrariamente al sentiero di accesso, una sequenza di bolli bianchi – discreti – indica chiaramente il percorso.
La via è carina, divertente, alla portata di molti con roccia rugosissima tant’è che si può salire con le scarpe da avvicinamento.
Tra profilati da giardino ed inferriate la chiodatura è quanto meno singolare ma comunque non malvagia. Volendo, anche per esercitazione, si può integrare con nuts e friends.
La condizione rovi, al momento, è buona.
Abbiamo accorciato la corda singola per tiri fino a 30 metri (così da non impazzire perché tira di qua o s’impiglia di là…) e ci siamo trovati bene.
Temperatura molto, troppo calda per la stagione. Con la t-shirt sia in salita sia in discesa!
Al solito, traffico intenso sul Musinè.