Prima volta per me al Muzzerone e tutti mi avevano consigliato questa…partiamo la mattina dal parcheggio basso dopo una breve tappa per colazione al rifugio del Muzzerone, il gestore è molto disponibile e conosce benissimo la zona e vi può dare qualche dritta. Un appunto sull’avvicinamento, seguire le corde fisse finchè finiscono, poi c’è un tratto di sentiero dal quale bisogna seguire un’altra corda fissa (e non traversare dritti, come abbiamo fatto noi) che supera un risaltino finale verticale, da cui per traverso si giunge alla fine della cengia dove è pieno di corde fisse, soste e il famoso pino che è proprio in parete, per capirci. I tiri sono belli e la chiodatura è davvero plaisir, non serve integrare…leggo su altre gite che non è possibile azzerare ma io ho azzerato alla grande praticamente su quasi tutti i tiri, probabilmente sono abituato a ben altra chiodatura…e non ho il 6a solido per capirci. La via è impossibile perderla visto che si vede sempre lo spit successivo, attenzione solo al tiro finale che è un po’ a sinistra rispetto alla S5 (comunque molto logica). Usciti dalla via veramente in un tempo veramente ottimo, che ci ha permesso di evitare il caldo pomeridiano. Discesa comodissima, noi siam tornati al rifugio dove purtroppo abbiamo aspettato un po’ per il pranzo ma per il resto ci siam trovati veramente bene…prima o poi mi piacerebbe tornare a fare qualcos’altro!
Con Andre, secondo giorno del weekend lungo al mare