- Accesso stradale
- Conviene partire da Portovenere, se si trova posto (parcheggi P3 gratuiti da metà ottobre a metà marzo)
Roccia perfetta, fra le migliori del Muzzerone… peccato la giornata fredda, e peccato le vie siano corte, ma se ne può fare più di una (in tal caso Luciana conviene farla per ultima, perché le soste non sono attrezzate per le doppie).
Calarsi dall’alto non è agevolissimo dato che bisogna per forza arrivare al pino, in cima ci sono “divieti” e varie soste schiodate, non sappiamo perché, visto che l’accesso in doppia sarebbe sicuramente il più comodo. Le vie invece sono attrezzate abbastanza bene, spesso con roba recente.
Probabilmente si può arrivare agli attacchi passando dalla Mandrachia Bassa, ma dobbiamo verificare (le corde fisse per arrivare in Mandrachia peraltro sono ormai malandate…).
A differenza di quanto indicato in relazione i gradi secondo me sono:
L1 5c/+
L2 5c
L3 forse 6a all’inizio poi più facile.
EDIT gennaio 2025: in una gita successiva abbiamo verificato la fattibilità dell’avvicinamento a piedi.
Dal masso con le scritte si scende la traccia con corde fisse (marce, attenzione) per la Mandrachia Bassa. Arrivati a questo settore lo si lascia a destra e si continua a scendere per traccia a sinistra, traversando verso la base del Pilastro Selvaggio, che si raggiunge in altri 5-10 minuti. In questo tratto sono presenti corde fisse più recenti, ma ancorate con moschettoni da ferramenta ormai compromessi.
A mio avviso non è un percorso rapido né comodo, ma al momento è l’unica opzione se non si vogliono lasciare cordoni per collegare le soste di calata, e ovviamente se non ci si vuole calare sopra altre cordate che stanno arrampicando.