- Neve (parte superiore gita)
- Crosta da rigelo portante
- Neve (parte inferiore gita)
- Farinosa compatta
- Quota neve m
- 1800
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Grande gita in ambiente molto severo, la parte più difficile e soggetta al rischio di caduta di pietre e ghiaccio è quella compresa tra il Lac Vuert e il ghiacciaio Plattes des Chamois, tra quota 2600 e 2900 m circa.
Attualmente dai pressi del Lac Vuert si passa a piedi su grandi resti di valanga a destra (salendo) di ciò che resta della lingua terminale del ghiacciaio, tra questa e la parete rocciosa. Giunti sotto una seraccata si traversa ascendendo verso sinistra su una rampa nevosa tra le fasce rocciose, fino a porre piede sul ghiacciaio, dove l’innevamento è continuo. Seguono poi ampi e magnifici pendii glaciali, sempre molto sostenuti, su cui il percorso non è obbligato. Nessun problema con la terminale.
La vetta è l’unica zona piatta dell’itinerario! Ramponi indispensabili nelle condizioni odierne.
Giornata serena caratterizzata da drastico raffreddamento, che ha comportato condizioni di neve difficile: nella parte bassa rigelo appena sufficiente, con crosta non più portante quando siamo scesi (ore 11 circa); nella parte alta, oltre i 3000 m, una patina di ghiaccio vetrato, formatasi sulla neve molto bagnata per il caldo dei giorni precedenti, oggi non accennava a fondere neanche con il sole e ha reso assai insidiosa la discesa, vista anche la costante ripidezza e l’esposizione di pendii. Potremmo definire piacevole da sciare solo il tratto intermedio, ma le condizioni nei prossimi giorni potranno cambiare rapidamente.
Partenza alle 6 dal rifugio, in vetta alle 9,40, con Elio, Ferdinando e Andrea.
Un saluto e un ringraziamento al gestore del Rifugio Bezzi, dove abbiamo trascorso 2 ottime giornate, per l’accoglienza, l’ottima cucina e gli utili consigli… Alla prossima!