Via che spesso forza la concezione classica della ricerca dei punti deboli, per passare su placche e muri assai poco proteggibili e spittati molto lunghi (soprattutto da metà via in poi). Comunque le difficoltà sono ben gestibili, ma non la definirei una via sportiva come han detto alcuni, ne tantomeno una via con spittatura sicura. Su alcuni tiri gli spit servono solo per dare la direzione. Relazione di Cuneoclimbing buona anche se con qualche errore. Al quinto tiro NON si deve scendere, ma basta traversare tre metri a sx e risalire un bel diedro (friend incastrato) dopo il quale si trova il primo spit del tiro. Al settimo tiro ci siamo un pò persi, ovvero dopo la cengia intermedia non si vedono più spit, dunque abbiamo risalito una fessura sulla dx (chiodo e fettuccia) per poi ritraversare decisamente a sx fino alla sosta in placca. Anche da sopra il secondo spit del tiro non s’è visto…boh!? Su L9 abbiamo seguito fedelmente la bella fessura a sx del diedro che porta diritti in sosta. Le corde arrivano bene. Bella la cresta finale.
In definitiva, la salita mi è piaciuta molto, soprattutto per il super ambiente che sa di alta montagna. Relazioni e informazioni disponibili al rifugio, accolti dal gentilissimo mito dell’alpinismo Patrick Gabarrou.
Bella giornata con i grandi soci Francesco e Erik!