Via facile, ripetuta dopo moltissimi anni. Una nota storica: fummo praticamente i primi a ripetere l’itinerario nel gennaio del 1990 e la relazione originale degli apritori (Dalla Chiesa, Bronzino, Poy) riportava gradi che oggi qualcuno definirebbe “più giusti”: i due tiri di 5c erano infatti gradati 6a e, tranne un tiro (4c), gli altri riportavano difficoltà di 5a e 5b. Fummo noi a suggerire gradi decisamente più bassi sul quaderno delle vie che si trovava al bar di Ponte Pietra. Di lì a poco gli apritori diedero alle stampe la prima guida della Rocca Parey e val Sangone, riportando fedelmente i gradi da noi indicati.
La nostra opinione partiva da una considerazione molto semplice: il 5c era in realtà il vecchio VI°- e a differenza di quanti in quel periodo pensavano fosse alla portata di tutti i “principanti” noi ritenevamo si trattasse già di un primo traguardo. E bastava andare a scalare in Valle dell’Orco o alle Striature per capire che forse non avevamo troppo torto. Il “plaisir” degli anni ’90 ha però complicato le cose. Oggi ripetendo la via mi sento appieno di confermare quel suggerimento. La via meriterebbe una pulizia dagli arbusti e un riattrezzamento con spit-fix, magari un pò più distanziati. Attenti alle zecche: noi siamo stati praticamente assaliti e nonostante lo spray messo previdentemente, una è riuscita a pungermi alla gamba. Con Silvietta.