Punto panoramico eccezionale.
Sulla guida Labande le descrizioni e gli schizzi sono molto sommari ed il percorso ivi indicato è decisamente impreciso ed errato.
A questo punto si può anche giungere direttamente dal Colle Lautaret percorrendo il Sentier des Crevasses (poco dislivello ma più lungo e da evitare in caso di pioggia).
Dal Rifugio si scende verso l’incrocio alla passerella Tète de l’Alpe m. 1.997 e si prosegue lungo la Romanche fino al Pont de Valfourche dove vi è il bivio per i Rifugi Adèle Planchard (a sinistra) e del Pavé a destra; si segue quest’ultimo sulla sponda del Torrent du Clot des Cavales , si attraversa il Plan de Valfourche e si inizia a salire sulla morena fino a giungere sul dosso che precede il solco del torrente Rif des Pichettes.
Si abbandona il sentiero e si inizia a salire a destra su un ripiano erboso passando nei pressi di un grosso masso con sottostante grotta con muricci (possibile bivacco).
Si continua a salire su facile terreno deviando gradualmente a destra per portarsi su una evidente costola morenica vegetata e la si risale quasi fin sotto la prima bastionata per poi attraversare alla sua base verso destra fino a giungere dove scende una colata di sfasciumi biancastra; salirne i primi metri per poi portarsi a sinistra su una breve dorsalina di facili rocce con zolle erbose, dalla quale si entra in un breve canale erboso alquanto ripido (delicato; non essendoci elementi da afferrare, può essere utile scavare nel terreno delle tacche per l’appoggio dei piedi ed aiutarsi utilizzando la becca della piccozza inserita nel pendio) fino ad uscire sulla destra al di sopra di un risalto; salire di pochi metri, poi spostarsi a destra attraversando un incavo erboso per giungere sotto ad un risalto alla cui base vi è un pietrone instabile (da non toccare); superare a destra un facile muretto gradinato ed entrare in un accenno di canalino erboso, salirlo per pochi metri; sulla parete a sinistra è presente un chiodo con cavo metallico.
Scalare la paretina verso sinistra e giungere su un dosso dove sono presenti gli ancoraggi per una doppia (da verificare i chiodi, le fettucce ed il cavo metallico) e ci si trova così al di sopra della prima bastionata la quale è sormontata da una fascia erbosa inclinata la quale viene attraversata interamente in piano tutto a sinistra fino a giungere sul bordo di un incavo; entrare nell’incavo ed attraversare in piano (delicato, abbastanza ripido, presenti appigli ma da tastare bene) ed entrare in un canale-cengia erboso ripido che si risale per poi sbucare ad una selletta, dove terminano le difficoltà iniziali.
Attraversare in piano e valicare il Rif des Pichettes per risalire subito la sua sponda dx or. su facili rocce montonate e zolle erbose fino a giungere al di sotto di una fascia rocciosa dove scende una cascatella; riattraversare nuovamente il corso d’acqua e salire la sua sponda sx or. su facili rocce montonate e zolle erbose intervallate da brevi falsipiani fino a giungere alla base del fronte della morena del Glacier des Pichettes.
Salire a lungo diagonalmente a sinistra dove il percorso risulta più comodo essendo il terreno già consolidato e stabile, fino a valicare il bordo della morena frontale, oltre la quale normalmente si incontrano le fasce dei nevai residui del ghiacciaio le quali vengono risalite (tutto a sinistra il nevaio è continuo ma è più ripido, mentre stando verso il centro il terreno è più dolce ma si incontrano varie dorsaline di morena).
Si perviene ad una fascia di rocce levigate superabili facilmente nelle combette nevose che le solcano, fino a giungere nell’anfiteatro glaciale alla base della muraglia finale (cresta Piaget, Pichettes, Nérot).
Salire il ripido pendio nevoso a destra che giunge ad una selletta; superare con facile arrampicata una costola rocciosa ben gradonata che conduce a sinistra a due evidenti lame staccate; superarle ed effettuare un aggiramento a sinistra fino ad entrare in una comba (di solito nevosa) nella quale confluiscono due canali e percorrendo uno dei loro fianchi con bella arrampicata (max III, osservando bene) si perviene sulla cresta SE e lungo questa si giunge in vetta. Tempo di salita dal Rifugio da 6 a 7 ore.
Discesa: lungo l’itinerario di salita (consigliabili almeno tre doppie dalla cresta di vetta e due sulla bastionata in basso, tutte da attrezzare; sono presenti spuntoni, ma è meglio prevedere l’utilizzo di chiodi). Tempo di discesa dalla vetta al parcheggio da 5 a 6 ore.