- Accesso stradale
- A piedi da Grassey
Gita-sofferenza. Visto da lontano il Bec de l’Aouille si presentava ancora pulito, con neve a macchia di leopardo; la salita, avendola fatta anni fa, non è particolarmente difficile; infine la giornata si preannunciava serena anche se non eccezionale. Invece ….
Sono partito da casa, sentiero fino a Piginiere, poi per prati sulla sterrata che è il sentiero 20-21 per Planaval. Al ponte subito imboccata la traccia di bestiame, seguita fino al suo arrivo nel canalone, che ho iniziato a risalire; all’inizio si va in scioltezza, poi sono iniziati i rododendri e la prima fatica. Più in alto inizia la neve, grande opera di aggiramento per rimanere sulle macchie erbose, perciò si inizia a perdere il filo logico del percorso. Poi la neve diventa gelata ma la crosta non è portante, la pendenza aumenta: almeno un paio di dietro-front per trovare la retta via. Infine la nebbia avvolge tutto, la visibilità è minima, ma nonostante tutto in vetta siamo arrivati per non vedere niente.
Discesa cercando di ricalcare il percorso di salita ma, anche qui, dovendo cercare il cammino migliore e avendo un po’ perso l’effettiva traccia dell’andata mi sono trovato a scendere su percorso “spannometrico” sbarcando in un punto d’arrivo po’ diverso dal punto di partenza.
Gita comunque di grande soddisfazione, ambiente fiabesco e particolare, tanta fatica ma meta voluta e raggiunta a tutti i costi, quando in realtà la cosa migliore da fare era tornare indietro. Perciò anche stavolta sono 5*.
Solito grazie a Frank per la compagnia. Oggi un po’ fiaccato dal percorso, in vetta è comunque arrivato per primo e con dovuto anticipo, e qui si è preso l’unico posto disponibile in punta.
E grazie alla moglie per il recupero a Planaval