Nouva (Testa della) Cresta SO dal Colle dell’Arietta

Nouva (Testa della) Cresta SO dal Colle dell’Arietta
La gita
enzo51
3 16/06/2019
Accesso stradale
Tutto a posto

Salito giusto per la curiosita’ di sondare questo breve percorso di cresta che a quanto mi risulta ad ora nessuno abbia mai avuto interesse o voglia di prendere in considerazione da dire, voglio andare a ficcarci il naso..vada come vada..sara’ la troppa distanza che ne separa la base dall’attacco..il troppo poco sviluppo della cresta in se..le difficolta’ tutto sommato contenute II, III+ max la roccia di tipo gneiss..contrariamente a come si pensi, solida invece in questo caso..sta di fatto che per tutta una serie di ragioni..la cosa non e’ che mi abbia soddisfatto gran che..indubbiamente appagante se vista in un quadro d’insieme dove e’ l’escursionismo per una volta tanto a trionfare sull’alpinismo ridotto in questa sede a ben poca cosa.
Partenza come di solito nel cuore della notte..ore 3, luna gia’ calata poco danno la frontale ben interviene a fare il suo dovere..meta’ pianoro appena attraversato e mi vedo arrivare sparati da dietro, i fari del margaro che col camioncino sale per la mungitura..tutt’un abbaiar di cani..e’ un attimo poi torna il silenzio con esso l’alba di li a poco..la fatica aumenta in misura proporzionale al numero delle svolte del sentiero di cui e’ facile perderne il conto tante che sono.. oltre di poco a monte le baite Azaria la prima neve..ben compattata..ramponi subito ai pied,i e li rimarranno fino in cima anche nel breve tratto di cresta dove essi si sono rivelati utili e a dare maggior sicurezza, specie nel tratto iniziale pianeggiante della cresta mista roccia e terra immediatamente alla dx del passo..seguono una serie di tre salti netti, separati da brevi tratti di cresta aerea e accidentata. Rimanendo sul filo i passi sono valutabili attorno al III III+ non oltre..tuttavia scostandosi dal filo di poco alla sua sx le difficolta’ si attenuano sensibilmente..immutata rimane comunque l’esposizione..che va attenuandosi un minimo a partire solo dalla base del terzo ed ultimo salto.. dove sulla sx su neve e’ possibile sfuggire alle maggiori difficolta’ che la cresta oppone prima dell’arrivo in vetta.
La discesa sul versante valdostano considerata un po’ la via normale a questa montagna, quotata ma non nominata sulle mappe..tra l’altro con ottimo grip per i ramponi..ore 10 di mattino circa..comporta l’inevitabile risalita di 200 m a tornare al colle dell’Arietta, a ripercorrere a ritroso l’itinerario dell’andata..aime’ con neve cedevole gia’ una scarpa e sin di piu’..ecco spiegate le ragioni dell’aumentato dislivello al quale ne andrebbe aggiunto ancora un pezzettino se calcoliamo il tratto che dal colle per cresta decisamente facile in questo caso..porta in cima alla testa dell’Arietta..dove con oggi nel tempo a tre contano i passaggi su questo straordinario belvedere..da poltrona numerata sul magnifico Pian d’Azaria.

Solo escursionisti in gran numero su e giu’ per il pian d’Azaria..nessuno incontrato alle quote superiori..due chiacchiere con un giovane guardiaparco..e assistito alla sailta delle mandrie per l’avvio di stagione al pascolo.

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