Ha un dislivello abbastanza contenuto però uno sviluppo piuttosto lungo e con alcuni saliscendi. La bella cresta rocciosa sommitale è composta da blocchi e gradoni, in alcuni tratti leggermente esposta, richiede un minimo di attenzione. Nel caso la cresta rocciosa sommitale si presenti innevata questo va considerato un itinerario valutabile F. Se viene fatta ad inizio stagione possono tornare utili piccozza e ramponi.
Si procede ancora verso Riale (testata della valle) e si prosegue fino a raggiungere un ampio pianoro sottostante la diga del Lago di Morasco, dove si trova un ampio parcheggio (attualmente costa 4 euro al giorno).
Dal parcheggio sottostante la diga del Lago di Morasco, si risalgono i tornanti della strada (oppure in alternativa le scorciatoie) fino a raggiungere la casa dei custodi della diga, dove si segue la strada sterrata con andamento pianeggiante fino al bivio di quota 1830 m.
Qui c’è un crocevia di sentieri, a sinistra si sale verso i Rifugi Mores, Somma Lombardo, Claudio e Bruno (sentiero che va tralasciato) e si piega invece a destra (indicazioni per il Passo del Gries), tralasciando la sterrata che risale il Vallone di Morasco per prendere un sentiero che sale direttamente il pendio erboso (senza dover seguire il percorso della strada, più lungo e monotono) con varie serpentine, fino a raggiungere l’ampio pianoro erboso di quota 2100 m (Battelmatt).
Si attraversa l’ampio pianoro e si volge verso destra, dove il sentiero risale il pendio con varie diagonali, raggiungendo quindi il Passo del Gries 2479 m (dove si trova una piccola cappella-bivacco). Si prosegue ora su sentiero che segue un costolone detritico sopra il Lago del Gries, superando la prima parte della Valle del Gries fino a raggiungere il Passo del Corno 2494 m.
Dal passo si prosegue a destra (indicazioni per la Capanna Corno Gries) fino ad uno spallone sopra la conca di un piccolo lago a quota 2477, raggiungendo un altro bivio. Qui occorre piegare a sinistra, un sentiero inizialmente ben marcato e poi meno evidente, aggira prima una cresta rocciosa e poi volge gradualmente a destra, risalendo ampi e ripidi pendii detritici (o innevati ad inizio stagione) puntando ad una specie di colletto a quota 2700 m dove inizia una cresta erbosa, anche in questo caso piuttosto ripida.
Una traccia di sentiero tra erba, terra e pietrisco consente di risalire tutta la cresta fino ad arrivare prima in una conca detritica e una rampetta conduce all’anticima (quota 2842 m su carte svizzere CNS).
Ora non rimane che superare una facile cresta rocciosa a blocchi e gradoni in parte su traccia di sentiero, che in alcuni punti diventa più stretta e leggermente esposta, dove si appoggiano le mani in un paio di punti, un ultimo saliscendi infine conduce in vetta a questa montagna, dove si trova una croce metallica con il libro di vetta. (Ore 4.00 indicative dal Lago di Morasco alla cima).
In discesa si segue a ritroso lo stesso percorso di salita.
- Cartografia:
- Geo4map foglio 11 – Val Formazza Nord-Est – scala 1:25000