Lungo viaggio dall’Italia per poi trovarmi nel bel mezzo di una bufera di neve con neve fino ai 2000m di quota. Passo il semaforo a tempo..attraverso la diga costeggio il lungo lago..questo dopo aver preso la decisione di salire comunque in uno scenario come in pieno inverno. La nebbia tarda a dissolversi. Una volta dissolttasi, mi rendo conto di trovarmi troppo sulla destra del ghiacciaio, quando la pista con altra gente che saliva invece si trovava piu’ a sx, verso il centro del ghiacciaio stesso. Correggo il tiro e procedo fino al rifugio. Senza fermarmi continuo fino in punta, da dove inizio a studiare il percorso che mi portera’ nei due giorni successivi di questo mini raid alpinistico, a calcare la vetta del Lauteraarhorn. Scendo al rifugio pestando neve fresca fino al polpaccio. Passero’ la notte qui, in compagnia del rifugista e ness’un altro all’infuori di noi due. All’indomani all’alba ridiscendo al Grimsel Pass..per iniziare l’infinita e snervante marcia di avvicinamento che mi portera’ a passare la notte seguente all’Aarbwak per finalmente un meritato riposo, questa volta in totale solitudine. col Lauteraarhorn la cui salita una manciata d’ore dopo diventera’ lui pure una realta’.