- Accesso stradale
- In auto sino a Tasch poi 10 minuti di treno per Zermatt
Partiti con Ivo alle 5 dal rifugio superato il ghiacciaio con la luce della frontale, alla quota 3650 traverso esposto su neve dura ben portante e terriccio, arrivati alla base della cresta rocciosa che porta alla Wellenkuppe ne abbiamo seguito il filo, mentre poi in discesa ci saremmo accorti che tenendosi a destra salendo, il percorso sarebbe stato più semplice, ad un evidente intaglio tolti i ramponi abbiamo fatto due tiri di corda 3°, rimessi gli stessi abbiamo raggiunto la cima della Wellenkuppe, in discesa su pendio e poi su cresta stretta ed esposta con neve e traccia ottima , abbiamo raggiunto il Gran Gendarme superato con l’ausilio del canapone che lo percorre sin dall’inizio, tornati sulla cresta di neve con un paio di saliscendi su cresta stretta ed esposta con neve e traccia ottima, abbiamo risalito il pendio ripido con poca neve ghiaccio sottostante, agganciato le prime roccette con qualche tiro di corda abbiamo raggiunto la punta, particolarmente panoramica grazie anche alla gionata spettacolare senza una nube, in discesa doppie sino alle neve così pure dal Gran Gendarme e sulla cresta sotto la Wellenkuppe sino all’intaglio, poi a piedi per sfasciumi e rocce rotte, percorso il traverso e il ghiacciaio siano tornati al rifugio alle 18.30, alla 22.30 a Zermatt.
Queste salite hanno un sapore onirico, appartenendo ad una dimensione completamente diversa dal quotidiano, che onestamente apprezzo maggiormente i giorni successivi alla scalata che durante la stessa, preso dalla fatica e dalla concentrazione.