Complessivamente il dislivello è di circa 2350 m (1850 m il primo giorno e 500 m il secondo) con uno sviluppo di circa 28 Km (14,3 il primo giorno e 13,8 il secondo).
Non vi è mai acqua sul percorso ad eccezione di una fontana verso la fine del sentiero di rientro.
La partenza è dal villaggio di Litichoro dove ci sono abbondanti strutture ricettive e ristoranti.
La prima parte del sentiero è in un magnifico bosco di alberi secolari, sempre ultra-tracciato e ben evidente. Quando si giunge ad un voluminoso basamento di cemento, su cui attualmente è dipinta una grande bandiera greca, tenere la sinistra in modo da continuare sulla panoramica dorsale.
Giunti ad un pianoro la vegetazione si dirada e in breve, sempre su sentire segnalato, si delinea all’orizzonte il monte Olimpo. Si sale una prima vetta segnalata da un cilindro in cemento (Skourta, 2475 m) per giungere successivamente al Mouson Plateau dove sono presenti due rifugi entrambi validi per il pernottamento, uno più piccolo (Christos Kakalos) ed uno con maggiore capacità ricettiva (Giosos Apostolidis).
È indispensabile la prenotazione!
Da qui ancora in giornata, secondo il meteo e l’affollamento, si può scegliere di salire la punta Stefani o la cima più alta (Mitikas). In entrambi i casi si percorre dapprima un comodo sentiero che fa da traverso lungo tutta la parete del massiccio fino ad aggirarlo (detto Zonaria); poi, scendendo di pochi metri, si trova l’attacco di un canale (scritta Stefani in rosso su una roccia) che conduce con passaggi di II grado fino ad un omettone a 2905 m (una delle punte della Stefani, trono di Zeus) da dove, volendo proseguire fino all’ultima punta con la bandierina (2909 m) conviene assicurarsi (passaggi di II e III grado con fortissima esposizione).
La discesa si compie per lo stesso canale fino al rifugio dal quale si può ancora si può visitare una bella chiesetta in pietra costruita sulla piccola punta adiacente (Profeta Elias 2781 m) da dove si gode un bel panorama del rifugio stesso, del monte Olimpo e del mare.
Il secondo giorno è dedicato alla salita della cima più alta, la Mitikas, tenendo presente che prima si parte (colazione in rifugio dalle 6:30) più è facile evitare i numerosi escursionisti irriguardosi che lasciano cadere moltissime pietre.
Il casco è assolutamente raccomandato.
Si ripercorre il traverso (Zonaria) e pochi metri dopo l’attacco del canale per la Stefani si trova l’inizio di un altro canale di nome Louki caratterizzato da passaggi al massimo di II grado con appigli sempre bene evidenti (bolli giallo-rossi). In breve si giunge in vetta (2918 m).
La discesa avviene dalla “normale” ossia la via che di solito si percorre per salire solo sulla Mitikas, ma che in salita non offre nessun vantaggio rispetto al canale, né in termini di facilità che panoramici. In questa discesa segnata dapprima da bolli rossi e poi giallo-rossi si raggiunge la cima Skala (2866 m) dalla quale si gode di una ulteriore visuale del gruppo da una diversa angolazione. Da qui si può scegliere di scendere a valle oppure di allargare l’anello lungo alcune punte minori (ma solo di poco meno elevate rispetto all’Olimpo) come ad esempio la Skolio (2911 m) e il monte Sant’Antonio (2817 m); su quest’ultimo vi è un rifugio abbandonato, abbastanza tetro, ma che al piano superiore è ancora completamente attrezzato come bivacco con letti e coperte.
La discesa avviene lungo il sentiero che conduce al rifugio più grande e conosciuto (Spilios Agapitos) da dove si raggiunge in seguito il posteggio di Prionia (1087 m). Da qui ci sono circa 5 Km di strada asfaltata, dapprima in discesa e poi in salita, che riportano al posteggio di Gortsià per cui è consigliato chiedere un passaggio ai numerosi turisti per rientrare.
- Cartografia:
- Terra Map
- Bibliografia:
- Olympus, classic ascents & hikes, Miltos Zervas Ed.