Tornati a distanza di qualche anno Michelino e il sottoscritto per questo itinerario sicuro. Il vento ha lavorato molto, la parte alta richiede decisione nelle curve ma tutto sommato è sciabile. Il breve tratto nel bosco tra il rifugio e Fontcouverte presenta una bella farina. La strada di ritorno è nota e fa parte del gioco. Essendo l’esposizione Nord, dunque sopravento, non vi sono accumuli. Lungo la cresta finale e in cima Eolo e la temperatura risultavano insopportabili, al limite del congelamento, dunque via di corsa senza foto di vetta. Grazie a chi ha svelato l’arcano della toponomastica del luogo. In effetti, tra la vecchia carta IGN top 25 (che non nomina la ns cima), la guida di arrampicata di Cambon (che attribuisce il nome di Cime e Crete du Raisin alla bella montagna di grande interesse alpinistico che separa il Vallone di Raisin da quello della Grande Manche) e la guida scialpinistica di Barbiè-Campana, (che conferisce alla nostra nostra cima sciistica il nome di Crete du Raisin), il rischio di fare confusione e giungere all’attacco di “le raisin glicera trois fois”-TD V+/6a- armati di pelli di foca da spalmare sul pilastro o viceversa fare surf in scarpette sull’altro versante iniziava a farsi concreto!…
Rimane un ultimo dubbio: “Pic des Ombriere” o “Pic Ombiere”?