Salita molto interessante dal punto di vista storico, ottimo è stato il lavoro di riqualificazione svolto da Nino Perino; da non considerarsi una ferrata classica ma, come hanno già fatto notare altri utenti, più di un sentiero attrezzato.
Abbiamo proseguito poi verso la cima principale in conserva protetta (la cengia iniziale da percorrere è attrezzata con alcuni spit), una doppia consente di raggiungere la forcella, poi si risale un torrione (IV) e da esso si scende con un’altra doppia ad una seconda forcellina, si risale in cresta (alcuni spit) e una volta raggiunta si percorre l’ultimo facile tratto fino alla croce. Necessaria una mezza da 60 m, utile una serie di friend, qualche rinvio e un paio di fettucce. Roccia scadente e molto rotta, insomma per amatori del genere!
In compagnia di Massimo e altre tre persone con cui abbiamo condiviso la traversata.