La sterrata che porta al rifugio è una tortura per l’automobile. Salito alla cresta passando dal lago Jouglard ridotto ormai ad una pozza di acqua sporca. Mi sono portato a circa 2800 m. ma causa nebbia e nuvoloni neri minacciosi sono tornato indietro in quanto non sono riuscito a vedere le cime ed i passaggi necessari. Nessuna presenza di sentieri, segni ed ometti. Per un’attimo ho visto il lago sottostante ed ho capito che ero ad un soffio dalla meta, ma l’unica certezza era tornare sui miei passi piuttosto che cercare di chiudere l’anello passando dal lago. Non conoscendo la zona preferisco non prendermi rischi inutili. Per non tornare a casa a mani vuote mi sono rifatto con l’ ottima ferrata Nicola Ciardelli di Roure.