La meta del giorno era la Punta di Mezzodì, che volevo raggiungere dalla val Chisone, salendo al colle dell’Orsiera, scendendo poi verso la Bergeria omonima in Val Susa (senza raggiungerla) e tagliando a mezzacosta verso oriente sotto l’Orsiera.
E così ho fatto, ma giunto sotto la parete nord dell’Orsiera, a quota 2300 m, mi rendo conto dello sviluppo della mia “impresa” e del dislivello da ripetere al ritorno. Così seguo un ripido canale di sfasciumi che risalendo verso sud, mi riporta o poche centinaia di metri dal Colle dell’Orsiera, all’attacco della cresta Ovest. Decido si seguirla, un po’ dubbioso perché sprovvisto di informazioni sulle sue difficoltà. E infatti giunto alla base del salto finale, mi fermo alla base del salto con il chiodo. Anche il canalino sul lato N che sembra riportare in cresta sopra il salto mi lascia dubbioso. Impossibile da superare da solo e senza materiale. Scendo allora di qualche metro verso S e traverso verso il canale ovest (bolli rossi). Prima di raggiunge il canalino, vedo sulla sx un invitante diedro/canale laterale che sale in direzione della cima. Lo risalgo, nella prima parte sul fondo, in seguito sulle placconate di sx (passi di I e II grado) e riguadagno la cresta ovest sopra il salto. Con un po’ di apprensione, supero un ultimo breve salto verticale (II+) e per facili sfasciumi sino alla croce.