Dal parcheggio a quota 1766m si sale verso il Rifugio Barbustel sul sentiero n. 10 sino al Col lago Bianco 2309m e si scende nel Vallone di Chandepraz fino all’Alpe Lago Bianco, grosso fontanile in legno, da qui si vede già il Monte Orso 2717m con il suo versante di salita al sole già dal primo mattino che si confonde col retrostante e più imponente Invers del Lago Gelato 2915m., senza andare al rifugio si prosegue sul sentiero principale che scende verso il Lago Bianco 2130m e si supera il torrente emissario del Lago Nero su una passerella in legno, di fronte a noi si erge il testone arrotondato e roccioso della quota 2298m, si prosegue sul sentiero principale verso il Gran Lago per circa 15 minuti, il sentiero compie una breve discesa di pochi metri e prosegue pianeggiante, in breve si vede a sx 20 metri sotto il sentiero un grosso larice caduto a terra e in lontananza il torrente che alimenta il Lago Cornuto proprio nel punto in cui entra nel lago stesso, mentre sulla destra si nota un evidente paretina rocciosa verticale nera dovuta all’acqua che vi cola sopra. Subito prima di questa paretina nera si apre un ripido pendio erboso- sassoso con un larice, si abbandona quindi il sentiero principale e si inizia a risalire il predetto pendio erboso- sassoso passando a lato del larice e raggiungendo la sommità tutto a dx dove si trova il primo bollo di vernice gialla (in questo tratto fare attenzione a non far cadere sassi sul sottostante sentiero principale). Si apre quindi un pianoro erboso con pochi larici, se ne notano subito tre secchi che nascono da un’unica ceppaia, raggiungendoli si nota su una placca di roccia liscia il secondo bollo di vernice gialla, da qui in alto a sx si vede un pendio-canale bordato sulla sua dx da un evidente paretina di rocce rosse ma non è questo il pendio da salire, si prosegue passando a sx e poi dietro ai tre larici secchi sul facile pendio erboso e con leggera salita diagonale in circa 5 minuti si arriva a raggiungere il secondo pendio-canale erboso-roccioso bordato sulla dx da roccia rossastra, fin qui sono presenti pochi ometti, salire il canale e al termine si trova un piccolo laghetto, lo si supera a dx su una stretta striscia di erba tra il laghetto e le rocce levigate, subito dopo si piega a dx su gradoni di erba e rocce, gli ometti iniziano a diventare più frequenti e visibili, sempre su terreno facile tra erba e sassi si perviene alla parte alta del percorso dove è già visibile la croce di vetta, portandosi verso la pietraia che sale più in alto sotto il castelletto finale si trovano 2 ometti con la parte superiore verniciata in giallo per essere più evidenti, si nota un evidente placca grigio chiaro poco inclinata, si passa proprio alla sua sx, raggiungendola si trova il terzo bollo di vernice gialla proprio alla sua base, sul bordo sx della placca si trovano gli unici 2 passaggi di I-II grado poi di nuovo facilmente in diagonale verso dx si passa in una strettoia tra due massi segnalato da un ometto sul masso di dx, subito dopo una facile rampa di terra e erba conduce sotto le rocce della vetta, si sale allora in diagonale verso sx fino agli ultimi metri ben gradinati e alla croce di vetta.
- Cartografia:
- L'Escursionista - Valle Champorcher e Avic - fg 11 -1:25000
- Bibliografia:
- Guida dei monti d'Italia Berutto Fornelli Emilius Rosa dei banchi