Si tratta di calcari dolomitici e dolomie, la cui stratificazione è stata "tiltata" in stile Rocca la Meja, si alternano quindi tratti molto solidi e poco proteggibili a sezioni piuttosto friabili.
Per quanto possa essere precisa la relazione, non è mai troppo intuitivo l'andamento della via.
Materiale. La via è scarsamente chiodata, necessari quindi: una serie di friends (micro-4 BD), una piccola scelta di nut medio-piccoli e 3 o 4 chiodi vari e cordame assortito, eventualmente un cliff a punta fine e una staffa per L7.
Via impegnativa e da non sottovalutare. Il TD originale è abbastanza stretto così come i gradi dei singoli tiri. Nonostante la cengia mediana permetta una rapida fuga le difficoltà tecniche giustificano ampiamente un TD+.
470 m, TD+ III R3 VIII- o VII e A1
Attacco. Nel punto più basso della parete, 3m a sx di Trou de Memoire in un diedro rivolto a destra (nut con cordino).
L1 – Salire il diedrino (IV+)fino ad una cengia. Si traversa a destra incrociando gli spit di Trou de Memoire e si prosegue per una facile rampa (III+) andando a sostare sulla sosta a spit di Trou de Memoire. 45m IV+,III+ 1nut, 1ch.
L2 – Raggiungere per rampa detritica una spalla posta a sx della sosta (1ch.). Salire il corto diedro sovrastante fino ad una cengia(IV-). Ignorare il didedro verticale e friabile e traversare in placca (V,friend incastrato, spit di Trou de..). Superare un bombè (V) e raggiungere una nicchia (1ch. con cordino). Traversare verso sinistra (V+) verso la sommità di un diedro chiuso da un blocco grigio. Uscire in un canale detritico e sostare sulla destra (chiodo con cordone). 40m IV-,V,V+ Tiro molto tortuoso; eventualmente sostare nella nicchia.
L3 – Salire una serie di diedri poco marcati in diagonale verso sinistra prestando attenzione alla roccia decisamente delicata in alcuni punti. Si esce su una cengia dove si sosta su 1 spit (rinforzabile con 0,4). 40m III,IV,V
L4 – Si supera sulla sx un diedro di rocce rotte (V, blocchi instabili) raggiungendo la cengia erbosa. Trasferirsi verso sx fino al punto più alto della cengia; possibile via di fuga a piedi. Sosta a spit di Squadrone Avvoltoi. 30m V, I
L5 – Si supera un diedrino compatto poco marcato (V+) e la stupenda placca di ottima roccia che segue (VI, a tratti expo). Traversare quindi a sinistra verso un diedro camino (V), al cui termine si sosta sula sx. 30m V+,VI,V
L6 – Salire verticalmente per un diedrino (IV +), quindi per una rampa detritica verso dx (III), sostando su una comoda cengia sulla sosta spit di Squadrone Avvoltoi. 20m IV+,III
L7 – (Tiro chiave, molto impegnativo anche per i secondi ma molto bello) Salire il diedrino appena sx della sosta. Al suo termine (chiodo) ci si alza con un duro passo in libera di VII+ sulla bellissima placca grigia sovrastante (fattibile penso con un passo di A1 su cliff in buchetto netto o alzandosi molto bene sulla staffa sul chiodo presente; possibile piramide umana dei primi salitori) . Si prosegue sulla placca verticale poco protetta (VI+) fino ad un arco giallo che si segue verso sx (VI, alcuni chiodi). La parte finale della traversata può essere effettuata stando alti sotto il tetto o bassi sulla placca grigia (presente qualche raro chiodo sia sopra che sotto). Stando alti si affronta un passo di VII+ e una breve calata da chiodo con moschettone verso un diedro di rocce rotte che si risale fino ad una rampa dove si sosta oppure una sezione di VIII- in libera raggiungendo con una traversata discendente su tacche l’uscita del diedro citato. Stando bassi sembra più facile, ci sono tre chiodi e una clessidra, V+VI. In ogni caso si sosta su un chiodo rinforzabile sulla rampa oltre il diedro di rocce rotte (grosso spuntone). 40m VIII- o VII A1
L8 – Alzarsi verso sx e raggiungere una rampa obliqua verso destra. Traversare una cengia detritica e salire un camino verticale di roccia solida uscendone a sinistra su un gradino dove si attrezza la sosta con protezioni veloci. Pochi metri a destra è visibile la sommità della grande quinta staccata chiamata “pouce”. 45m IV, IV+
L9 – Superare il muro appena a destra della sosta(V) e proseguire in un diedro (IV). Per una rampa verso dx (IV-, 1 ch. , si intersecano gli spit di Squadrone) giungere alla base di un corto muro friabile. Superare il muro (V) e sostare sulla sosta a spit di quadrone posta sulla sinistra. 45m V, IV, IV-, V
L10 – Proseguire per rocce più facili verso destra (III+) fiancheggiando una grande lama per raggiungere un’ampia cengia detritica (bivacco dei primi salitori). 30m III+
L11 – Scendere pochi metri sulla dx (III) per entrare nel camino. Risalirlo (IV+) e proseguire facilmente verso le rocce di vetta. 40m III,IV+
Discesa. Dal punto più alto dell’Aiguille Oubliée si prosegue stando sul filo di cresta in discesa per una decina di metri raggiungendo l’ultima sosta di Trou de Memoire. Una prima calata di 20m porta ad una zona detritica dove si trova una sosta a spit di calata. Una seconda calata di circa 30m lievemente verso sinistra faccia a monte porta ad una altra sosta. Ci si cala così stando a sx della fessura di Corvo Nero/ Trou de Memoire per poi ricongiungersi a quest’ultima in seguito. Si arriva così esattamente dove si è partiti.
Alternativamente è possibile scendere a piedi sul versante Nord: inizialmente per rocce e detriti, quindi attraversare un canale e guadagnare un sistema di cenge verso Nord-Est che conducono al pendio detritico basale (dove porterebbe la cengia mediana).
Gli apritori nominarono la guglia con "Oubliée", stupendosi come questo elegantissimo monolite fosse rimasto vergine fino al '74.