Consigliabili un paio di friends medi e alcuni cordini, su cresta si può procedere in conserva grazie a numerosi spuntoni.
Lunghezza corda 30-40 m (doppia all'intaglio prima della vetta centrale un po' al limite a seconda di dove ci si cala. Se diretti sul filo di cresta 30 m sono sufficienti).
Tempi: 3 ore al colle Paschiet 5 ore di traversata 3 ore di discesa.
Partendo dalla valle di Viù (Alpe d'Ovarda) si possono ridurre un po i dislivelli di avvicinamento e si può anche scendere dalla via normale una volta giunti sulla cima centrale (ometti e poi seguire il sentiero dei camosci fino al colle di Costafiorita).
Parcheggiata la vettura al fondo della strada sterrata sotto il piccolo abitato di Fre si attraversa il torrente su di un ponticello e si percorre il sentiero del GTA che porta al colle Paschiet m 2435 (ottimo sentiero ben segnalato che sale ai laghi verdi e poco dopo al bivacco Gino Gandolfo).
Dal colle salire su sfasciume portandosi a una ventina di metri a sud della cresta principale che presenta i primi tratti molto verticali.
Salire per circa 100 m su terreno molto inclinato misto erba e placche, quindi raggiungere il filo di cresta e mantenerlo il più possibile toccando la cima orientale (m 2922).
Procedere fino ad un intaglio profondo che si supera con una doppia di 15 m (cordone + maillon 15 m sotto lo sperone lato val d’Ala) e risalire sempre seguendo la cresta fino alle due punte centrali m 3075 e m 3069 (la prima grande ometto, la seconda croce e statua della madonna).
Qui si può scendere lungo la via normale del versante sud e tornare all’Alpe d’Ovarda se si è partiti da lì.
Per concludere tutta la traversata si continua invece verso nord-ovest, si scende ad un evidente colletto seguendo gli ometti sul versante meridionale, poi appoggiandosi sul versante sud-ovest si traversa usando piccole cenge fino alla punta occidentale (m 2997), ometto, si scende ancora fino ad un colletto quindi si può tagliare in diagonale sul versante NE per sfasciumi puntando al canalone rosso (attenzione a salti di roccia se si scende troppo); raggiunto quest’ultimo una cinquantina di metri sotto il passo lo si segue fino in fondo dove molti ometti riportano al bivacco Gandolfo.
- Cartografia:
- ICG 1:25.000 N. 103
- Bibliografia:
- Guida dei Monti d'Italia - Alpi Graie Meridionali