Note
Storico
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3.3Km
4.3Km
4.8Km
La via è stata rispittata nel 2023, aumentando il numero di ancoraggi per ogni tiro. Occorrono 11 rinvii. Tutte le soste sono costituite da 2 spit e cordone. Scarpette molto utili sui tiri 1, 2, e 5. I tiri 3, 4, 6 sono più facili, il 4 ed il 6 si possono fare in conserva protetta.
Se si prosegue sulla via Ellena-Giuliano occorre tenere presente che non ci sono protezioni fisse, salvo 2 chiodi nel diedro finale ed un cordone con maillon sulla cresta. Necessari cordini, fettucce, qualche friend medio-piccolo.
Avvicinamento
Se si prosegue sulla via Ellena-Giuliano occorre tenere presente che non ci sono protezioni fisse, salvo 2 chiodi nel diedro finale ed un cordone con maillon sulla cresta. Necessari cordini, fettucce, qualche friend medio-piccolo.
Dal rifugio Remondino si segue il sentiero che porta al passo dei detriti, sulla destra si raggiunge la base della parete.La via attacca nel centro su un piccolo ripiano, poco più a destra del punto più basso della parete.
Descrizione
- L1) salire un piccolo muro (4a) e proseguire su una placca grigia fino ad un successivo risalto; scalarlo direttamente (4c/4b) e continuare per uno speroncino fino ad uscire su comoda cengia (50 m).
- L2) superare la sovrastante placca (4b) a dx di un piccolo diedro fino ad un ripiano, continuare direttamente per alcuni metri di facili placche (3a) e salire poi un bel muro verticale leggermente a sx., lavorato a gocce (4c); quindi, proseguire direttamente lungo il vago speroncino (4a) fino alla sosta su cengia (50 m).
- L3) direttamente per facili placche (3a) e brevi risalti, su terreno articolato, sino ad un pronunciato muretto strapiombante al termine di un vago diedro che si supera anch’esso direttamente (4b); uscire poi su un piccolo ripiano dove si sosta (50 m).
- L4) si prosegue ancora direttamente su terreno articolato (3a) sino ad una placca compatta in direzione di uno spigolino verde appena pronunciato, alla base di una evidente fessura verticale (3c/4a) ove è posta la sosta (50 m).
- L5) salire la fessura (3c), poi direttamente su terreno sempre più verticale, lungo il bel muro che segue (4c/5b) prima rossastro, poi grigio, uscendone al termine al centro; infine su placca articolata a fessure (4b) fino alla sosta su comoda cengia (45 m).
- L6) proseguire direttamente per facili placche (3a) sino ad un muretto nero nei pressi della cresta, scalarlo (3c) e continuare leggermente a dx sulle placche che seguono sino alla sosta, pochi metri sotto la cresta (50 m).
Discesa: in doppia sulla via oppure sempre in doppia sulla via filo a piombo.
Oppure è possibile proseguire fino alla cima con la via Ellena-Giuliano (AD+): Trasferimento dall’ultima sosta a spit spostarsi a destra e percorrere una cengia erbosa per circa 60m. Sosta su spuntone.
- L1: risalire una placca appoggiata e articolata (II) fino a riprendere la cresta (alcuni massi instabili). Sosta su spuntone (50m)
- L2: proseguire per cresta, piuttosto affilata ma facile, e strapiombante sul versante opposto (II,III) Verso la fine della cresta è stata realizzata una sosta/calata con cordone e maillon, che può essere utilizzata come ancoraggio intermedio. Si incontra poi un camino detritico che obliqua verso sx, e lo si rimonta per alcuni metri (delicato, detriti e rocce instabili, da fare con attenzione). Sosta su masso spuntone (40m) verso la fine del camino.
- L3: E’ possibile risalire direttamente il muro a destra del camino sfruttando cenge e gradini. Molto meglio seguire il bellissimo diedro/fessura più a sinistra, piuttosto verticale, con un vecchio ma solido chiodo ad anello alla partenza ed un altro chiodo poco più in alto. Prima parte piu’ verticale (IV, forse un passo di IV+) e poi nel finale piu’ appoggiato, fino a uscire sul lato S-E della cima.
Di qui pochi metri su sentiero per arrivare alla croce di vetta.
Discesa: dalla cima per traccia e qualche facile disarrampicata fino al colle di Nasta; da qui 2 possibilità:
- a) scendere a dex in direzione rifugio Remondino nel canale tra Nasta e Paganini, in mezzo a sfasciumi di ogni sorta e massi instabili (via più diretta ma piuttosto antipatica)
- b) risalire per tracce sul versante opposto fino al colletto della Forchetta, e di qui scendere per tracce e rocce rotte nel canale sul versante opposto fin sulla riva del bellissimo lago di Nasta, e da qui scendere al rifugio. Volendo, dal colletto della Forchetta si può salire in pochi minuti, con facile arrampicata, alla soprastante cima di Nasta, per la via normale.
Danilo Meinero, Gianluca Bergese, Gianfranco Ghibaudo il 21 giugno 2003
- Cartografia:
- Cartina IGC Parco Nat.Alpi Marittime
- Bibliografia:
- All'ombra della nasta
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