- Accesso stradale
- Ottimo
Possibilità di parcheggio all’alpeggio Lo Baou, però i posti sono limitati. Altrimenti si può parcheggiare poco più in basso. A piedi lungo la strada fino al cartello km 32, si scavalca la recinzione elettrificata per mucche e si accede a un prato in salita. Si trovano numerosi ometti che salendo si fanno più radi e si sale puntando al ben visibile colletto. Ultimi metri un po’ scivolosi.
Raggiunto il colletto dirigersi verso destra puntando a roccette facili ma su roccia non molto solida, noi ci siamo già legati in conserva a questo punto.
Si raggiunge poi un pianoro erboso con al centro una pietraia. Guardando a sinistra si vede un grosso ometto che però indica l’attacco dello sperone. Noi proseguiamo a destra, dove si può proseguire in salita su erba o cercare difficoltà modeste su roccette (I+). Terminato questo tratto ci si trova di fronte ad un tiro di placca di circa 30 m. La via proseguirebbe dritta su questo tiro (alla fine del tiro sosta attrezzata); dal basso non abbiamo visto chiodi sulla parete, e visto che la placca è molto esposta e difficilmente proteggibile la abbiamo aggirata sulla sinistra. Abbiamo proseguito su erba fino a incontrare un secondo muro di roccia molto meno esposto. Abbiamo attaccato questo muretto (senza chiodi, si può proteggere con cordini e friend con qualche difficoltà) seguendo il facile di questo muretto le difficoltà restano contenute (III) e alla fine ci si ritrova a sinistra della sosta. Con un facile traverso si raggiunge la sosta. Proseguire qualche metro in salita su pietraia, fino a raggiungere un tratto di diedri appoggiati senza protezioni ma si possono mettere facilmente friend e cordini (II+).
Terminato questo tratto ci si ricongiunge alla fine dello sperone. Qui bisogna scendere puntando alla pietraia, con delicata disarrampicata sulla destra rispetto al punto di arrivo dell’ultimo tratto. Raggiunta la pietraia la si percorre dirigendosi verso l’evidente torrione. L’attacco delle vie è sul lato destro, primo tiro segnalato da ometto.
Il primo tiro è il più impegnativo (4c/5a), comunque con dei chiodi ed è facile daintegrare. Non lasciarsi ingannare dal friend incastrato ma proseguire sulla destra mantenendo il filo dello spigolo. Prima sosta leggermente a destra rispetto all’inizio del secondo tiro.
Il secondo tiro prosegue a sinistra della sosta, seguendo lo spigolo ma sempre sul lato destro dello spigolo (4b). Sosta evidente su grosso masso.
Il terzo tiro prosegue di fronte al masso della sosta seguendo la fessura. Questo tiro non è quasi chiodato perché molto facile (3b). Superata la fessura mantenere la destra fino a superare un muretto oltre il quale si trova la sosta dopo una breve discesa in placca. Di fronte alla sosta ultimo tiro in cresta molto affilata. Primo passo verso il primo rinvio delicato (5a), il resto facile (4a). Tiro spettacolare, vale tutta la via!
Terminato il crestino eccoci in vetta.
Dalla vetta noi siamo scesi a destra seguendo un ometto attraverso un canalino scivoloso che ha richiesto molta attenzione. Probabilmente questa non è la discesa canonica. Alla fine del canalino si arriva a una pietraia, da qui abbiamo proseguito verso sinistra mantenendo la vetta alla nostra sinistra. Dopo qualche metro siamo arrivati a un sentiero segnato da ometti. Abbiamo seguito gli ometti stando sulla sinistra fino a una breve salita che porta a un bivacco. Dal bivacco presenti segnavia del sentiero 13c (ben segnato), da seguire fino all’alpeggio.
Attrezzatura consigliata: 8-10 rinvii, friend medio-piccoli (dal blu al giallo BD), cordini e fettucce, corda va bene anche da 40 metri (se si vuole possibilità di abbandonare la via allora 60). Tempo di percorrenza: noi ci siamo persi in un paio di punti e questo ci ha molto rallentato. Per noi quindi tempo totale 9h.
Probabilmente è possibile farcela in 6-7h totali.