Dal posteggio si continua su strada sterrata in direzione rifugio Malinvern, dopo circa 1/2 ora si arriva al Gias della Grotta riconoscibile da una palizzata di legno, che fungeva da sbarra sulla strada, pochi metri più avanti si cerca un guado (a seconda della portata d’acqua cambiano le caratteristiche)per attraversare il Rio Freddo rimanendo sulla sponda orografica destra del Rio della Paur. Arrivati sulla sponda opposta si sale in direzione dei pini posti più vicino al Rio della Paur dove prima di essi si troverà il sentiero e degli ometti; raggiunti e superati alla sx i pini dopo pochi metri il sentiero piega a sx in una selva di erbacce non sempre visibile però al termine delle erbacce prima di entrare nel fitto bosco ci sono degli ometti che indirizzano. Entrati nel bosco si percorre un breve tratto poi ad un incrocio si svolta a dx (ometto con una pietra marcata di giallo)si continua nel bosco fino ad arrivare ad un Gias(quota 2000 metri) non molto riconoscibile dalle tante erbacce che lo ricoprono, da questo punto in avanti bisogna procedere per logica e seguendo gli ometti. Si giunge nei pressi di una bastionata che attraversa quasi tutto il vallone della Paur, si sale il versante di sx vicino a un rigagnolo, fino a giungere all’inizio della lunga pietraia; anche qui sono presenti degli ometti ma si può proseguire a piacimento, arrivati all’insellatura successiva si può si può vedere la meta. Una volta arrivati alla testata del vallone, dove ancora non si vede il canalino, si imbocca, verso sinistra, un pendio erboso che conduce verso la cresta sud/ovest della Rocca, man mano che si sale appare il canalino che bisogna raggiungere, una volta dentro non c’é una via obbligata (riguardo la doppia valutazione: se superate direttamente le due placchette che si trovano nel canale affronterete passi di II+ PD–; se invece le aggirate sulla destra non troverete difficoltà che vadano oltre il I+! e questo vale nel proseguo fino alla cima).
- Cartografia:
- IGC Valli Maira Grana Stura N°7
- Bibliografia:
- In cima, 90 normali nelle alpi marittime