Viuzza carina anche se un po’ ricercata. Unendola alla salita della Pania dalla cresta nord ne viene fuori un bel giro meritevole.
La traccia che dalla seconda baita si dirige verso la parete è abbastanza invisibile, comunque basta risalire la pietraia puntando al dente e in breve tempo si è all’attacco. In L1 spittatura un po’ particolare, non lungo la linea di salita più evidente ma un metro a sx o a dx. Attenzione che dopo il terzo risalto si è tentati di andare a dx verso una sosta a spit, bisogna invece seguire gli spit a sx (anche qui un po’ spostati rispetto alla linea di salita più ovvia) e dopo un’ultima placca si raggiunge la sosta sulla dx. L2 molto bello con traverso delicato in placca di aderenza pura, per le mani non c’è neanche il posto per le unghie. L3 con partenza atletica e poi altra placca spettacolo da spalmo puro (con un run-out di 4-5m tra 2° e 3° spit), passaggino di 6a in diagonale a sx per andare a prendere la sosta non banale. Dopo L4, spaventati un po’ dalle precedenti relazioni, non abbiamo proseguito lungo il diedro-camino di questa linea ma abbiamo “conigliato” sulla vicina Promenade (tiro di 5b divertente ma con roccia smossa in uscita, conviene saltare la prima sosta che si trova e proseguire fino sulla dorsale del dente). A parte il breve muretto sopra la sosta, l’ultimo tiro è fattibile comodamente in conserva (roccette e paleo).
In generale roccia buona fino al risalto finale, dove peggiora sensibilmente (ultimi tiri davvero smossi). Attrezzatura che inizia a risentire dei 25 anni, utili/indispensabili friend medio-piccoli e nut (avevamo, e abbiamo usato, dal #1 al #0.3).
Dalla cresta abbiamo proseguito in splendido ambiente apuano di roccette e paleo fino in cima alla Pania Secca (qualche ch. e sosta qua e là; le due calate sono comodamente evitabili disarrampicando con attenzione sul II). Dalla cima comoda passeggiata con risalita fino al Rif. Rossi per una birra e poi per sentiero fino all’auto.
A tiri alterni con Lido, a me i dispari e a lui i pari.