Bellissima via con un 2° e 4° tiro da antologia.
L1 molto intasato d’erba e con qualche bel movimento in dulfer sul diedrino di dx.
L2 bello, bello, bello sarà che mi è venuto pulito a vista ma è davvero un ottimo esempio di bell’arrampicata completa su gneiss dove bisogna avere le braccia per la lamona iniziale e poi un po’ di equilibrio e tecnica per la placca finale, che è davvero bella e ha solo il passo in entrata un po’ duro (non di spalmo brutale ma su fantastici cristallini di feldspato che sporgono appena dalla parete). Il trasferimento alla base di L4 l’abbiamo diviso in 2 tiretti: è proprio un po’ trigoso e spiacevole, soprattutto per l’erba scivolosa, sosta su un solo spit alla base della lama, volendo si può integrare con qualche albero attorno.
L4 insieme ad L2 rende una “sorpresa” questa via: partenza protetta da un vecchio chiodo seguito da 2 buoni friend grossi; l’ultima protezione consiste in un vecchio chiodo ricurvo, io ho aggiunto una longe ad un masso all’interno della fessura ma più come protezione “psicologica”, di lì ancora tanti interminabili metri in dulfer splendida su questa lama perfetta e dai profili netti fino ad una sosta (1spit+cordino a dx) sulle cenge a sx, da cui vedi dove hai piazzato l’ultima protezione e ti vengono i peli dritti, che run-out!
L’ultimo tiro non abbiamo capito bene dove passasse e quindi abbiamo traversato su cenge a dx in leggera ascesa (1 chiodo) fino ad uscire dalla parete. Sosta da attrezzare su betulla.
Discesa su neve sfondosa fino alla strada che porta al bar, poi discesa fino alla macchina e quindi risalita a recuperare uno zaino che da bravi cazzoni avevamo lasciato a base parete.
Con il sempre ottimo socio Thomas.