Indispensabili solo i rinvii. Utili alcuni friend medi o nuts per integrare qualche punto delicato nella parte alta.
Su "1999" chiodatura nuova e soste Raumer.
Seguire un sentiero tra le ville (proprio sulla curva, cartello "Rocca Parey") dapprima in discesa, poi prosegue a mezzacosta fino alla pietraia che si trova alla base della parete (10 min). Prima della pietraia, vicino ad un tavolo di legno, c’è una bacheca che illustra la serie di vie presenti sulla Rocca Parey (da aggiornare, sono presenti diverse nuove vie sulle pareti).
Proseguire in salita lungo la pietraia (bolli rossi), fino alla base del Torrione Anna, che si trova sotto la verticale del settore più alto e imponente della parete (a SX, dove ci sono anche le vie più interessanti), dove, all'estrema SX ha inizio la via (targa alla base, "1999", 10-15 min).
Dato che i gradi di difficoltà dichiarati di “1999” non corrispondono molto alla realtà, cercherò di essere il più veritiero possibile.
L1: 4+ Movimenti mai banali e delicati su placca e fessurine.
L2: 5+ Passaggio di 6a molto tecnico su un tetto leggermente strapiombante con pochi piccoli appigli a portata (salendo da secondo il passaggio è molto psicologico e difficoltoso a causa della direzione delle corde, si rischia il pendolo, forse 6a+), dopo passaggio delicato su placca prima della sosta.
L3: 6a+ Lunghezza dove la difficoltà è più fisica che tecnica, salita verticale con discreti appigli piuttosto obbligati. Anche qui chi sale da secondo a causa delle corde non è molto avvantaggiato.
L4: 4 Piacevole scalata fino alla cima, mantenersi sulla SX per non finire sulla via a fianco.
L5: 5b Calarsi dalla sosta attrezzata con una doppia da 20 mt nel canale sottostante che ci permette di raggiungere l’attacco della via Michelin-Battù (spit e freccia blu).
Salire una liscia placca grigia, superare sulla sinistra un breve muretto più ripido e raggiungere una cengia.
L6: 5b Salire una placca sul suo lato DX, spostarsi verso SX e salire uno spigolo fino alla base del ripido salto finale fino in sosta (meglio sostare all’attacco del 3° tiro della Michelin, sosta da attrezzare ci sono solo i fittoni).
L7: Due possibilità per arrivare alla sosta successiva, o proseguire sulla “Michelin-Battù” con i suoi spit blu (e targa alla base), salire un ripido muro con un delicato passaggio iniziale 6a+ continuare su terreno sempre ripido ma più facile e giungere alla tecnica placca finale 6b, superarla e sostare sul terrazzino, oppure attaccare la “Via dello Spigolo” (a SX, targa alla base) 6a con una dulfer su placca molto tecnica e impegnativa.
In entrambi i casi meglio fare sicura dalla sosta da attrezzare alla base della “Michelin”.
L8: 5c Salire verso DX su lame e fessure poi diritti fino alla grossa terrazza a SX dello spigolo finale (NON usare la sosta visibile sotto lo strapiombo ma quella sulla SX sul terrazzo).
L9: 5c Salire in obliquo verso DX per alcuni metri facili e non protetti, superare lo spigolo e seguire la linea di spit che si snoda tra piccoli strapiombi e placche fino alla sommità pianeggiante della Rocca Parey da cui si gode un favoloso panorama.
DISCESA:
Si scende con 3 doppie sulla via (L9/L7/L6 calata vicino all’albero poco distante) poi a piedi in 5′ si è alla base del Torrione Anna dove si sono lasciati gli zaini.
Utili corde da 60 mt per le calate.
Oppure dalla cima attraversare a piedi verso ovest lungo la cresta sommitale e scendere a SX in un canale erboso a fianco della parete.
E’ anche possibile, se non si lascia nulla alla base, scendere facilmente lungo i prati del versante opposto alla parete raggiungendo in circa 20 minuti il piazzale della ex stazione sciistica dell’Aquila e in breve l’auto.
- Bibliografia:
- Passaggio a Nord-Ovest - Oviglia-Michelin, Versante Sud + Varie