Come dice Liviell probabilmente è una di quelle vie che non so se consiglierei..,ma la parete è gigante (almeno per le nostre zone),stupenda alle prime luci del mattino, una via da amatori insomma. Le relazioni presenti sono da considerarsi solo più o meno indicative, abbastanza buona, comunque, quella di MontagneDoc e quella presente su Gulliver, trovati non più di 7-8 chiodi in via soste comprese, fatta parecchia conserva lunga. Roccia in alcuni punti buona, molti quelli in cui è delicata e richiede attenzione. Tenete presente che finita la via si è solo a un po’ più della metà del giro, noi non abbiamo seguito la discesa classica che porta a scendere sul versante francese (difficile da individuare)e ci siamo portati verso la normale dello Chambeyron, la cresta da percorrere è ancora lunga non sempre evidente, prima su roccia abbastanza buona poi a livello del Brec, si passa a roccia instabile e ghiaie, fino ad individuare alcuni ometti che portano finalmente sulla traccia classica di salita/discesa del Brec(ancora qualche tratto delicato, ma numerosi ometti),poi qualche ghiaione e pietraia in traverso fino a raggiungere il sentiero che sale al Barenghi.Come materiale: usati una serie di friend dal micro fino al 2 BD,non male a posteriori raddoppiare almeno lo 0,75 e l’1,due nut-ball, una serie di nut,8 rinvii lunghi,martello (4-5 chiodi: universali e lame).Bella giornata piena con bertu.!!