Dal parcheggio si nota con attenzione la struttura, attraversare il fiume con qualche difficoltà e puntare prima al tralicio verde della luce e poi alla struttura. L'avvicinamento risulta scomodo e disagevole in quanto è da effettuare per pendii ripidi boscati e pietraie (25 min).
Via corta,ma interessante.
La via presenta 4 tiri ed è un’alternativa per occupare mezza giornata d’estate all’ombra avendo un’esposizione nord-ovest.
Via da integrare: portare una serie di friends fino al 3, nuts (non indispensabili) e rinvii.
La via è stata riattrezzata di recente ed ora presenta qualche spit sui tiri e soste a spit.
Doppie sulla via.
1°tiro: 6c, 25 m. (3 spit) Attaccare un vago spigolo proteggendosi dove si riesci e reperire il primo spit a circa 7 m da terra, proseguire con arrampicata tecnica (ancora 2 spit), ribaltarsi su una piccola cengia ed entrare nel diedro fino in sosta.
2° tiro: 6b+, 20 m. (1 spit) dalla sosta risalire il diedro cieco e difficile (chiodi) e poi verso sinistra continuare lungo lame e fessure (1 spit e chiodi poco sicuri) ATTENZIONE A TIRARE ALCUNE LAME CON CAUTELA PERCHE’ SUONANO VUOTO E SEMBRANO FRAGILI. Reperire la sosta su un pulpito.
3° tiro: 6a+, 30 m (1 spit). Tiro molto bello in un diedro rosso facilmente proteggibile. Anche qui però attenzione a quello che si tira perchè la roccia in alcuni punti non è ottimale.
4° tiro: 5c, 20 m. Risalire dalla sosta su cengia il diedro e prendere la fessura di destra e terminata la fessura con risalti andare a sinistra dove c’è la sosta. Volendo invece di prendere la fessura di destra si può andare su quella di sinistra (1 chiodo) più difficile, ma tiro molto lichenoso e nella parte alta scivoloso.
Doppie sulla via.
- Bibliografia:
- Valle dell'Orco - Maurizio Oviglia