Visti i tratti particolarmente esposti ed il fondo molto instabile nei tratti rocciosi, se ne consiglia la percorrenza alle sole bici muscolari, condotte da bikers con elevate capacitá tecniche in discesa.
Da Aisone salire all’altezza del primo semaforo dentro il paese su ripida asfaltata fino all’ultima casa dietro la quale a destra si prende il sentiero balcone (paline)con direzione Chiesa di Madonna del Pino. Si tratta di un bel percorso in single track che con alcuni sali scendi e lunghi traversi raggiunge la suddetta località transitando dalla località Rifodon. Il percorso è quasi totalmente ciclabile tranne alcune brevi risalite a spinta ed è altamente consigliato per la bellezza del posto.
A causa della particolare esposizione, il sentiero va percorso con estrema attenzione, ed in alcuni tratti è consigliato accompagnare la bici al fianco.
Giunti in prossimità della Chiesa di Madonna del pino che si lascia sulla destra al primo bivio si gira a sin (paline)direzione San Giacomo, un breve tratto di ripida salita permette di raggiungere in breve lo stradone sterrato già descritto per l’altro itinerario che si segue evitando le diramazioni secondarie sulla sinistra e quella che scende a Poracchia sulla destra fino a raggiungere, dopo due tornanti, la località Serra Goré 1769 m dove si prende a sinistra e in breve si arriva in vista della sella Prà d’Giacu 1830 m che si raggiunge con breve discesa. Si aggira poi il successivo promontorio sulla destra arrivando alla partenza (palina) del sentiero per Pirone che si trascura continuando seguendo le tacche rosse in leggera salita fino in vetta alla Testa di Peitagù 1816 m.
Discesa: la discesa è molto ben segnalata con numerose tacche rosse. Si scende seguendo il crestone principale che fa da spartiacque tra le valli Arma/Stura. La prima parte di discesa presenta tornanti stretti da affrontare in nose press, per divenire piú fluida e decisamente godibile una volta superata la forte pendenza. Alcuni passaggi sono da affrontare con bici al fianco. Il tratto che segue, è immerso in un quasi rilassante percorso flow tra i faggi con una breve risalita di pochi metri sempre sul filo della cresta fino a quota 1636 m dove(palina) occorre seguire il sentiero a destra per Aisone.
Qui sempre nel bosco il percorso rimane abbastanza tranquillo su pendenze però maggiori raggiungendo in breve i ruderi del Ciabot Casalot da dove con un lungo traverso si giunge su una bellissima e panoramica selletta (1360m) con vista sulla bassa valle e sul canalone sottostante dove scende il nostro sentiero.
Il successivo tratto è impegnativo, ‘’ATTENZIONE!’’ la forte esposizione, la pendenza e il fondo molto pietroso, lo rendono decisamente pericoloso per chi decidesse di affrontarlo in sella. In alcuni punti non sono ammessi errori o sbilanciamenti, pertanto se ne consiglia la percorrenza con la bici portata al fianco rivolto a valle.
La presenza di pareti scoscese e tornanti chiusi restituiscono una vista spettacolare che va assaporata quando si é fermi per riposare.
Con al limite alcuni piedi a terra si può affrontare anche in sella, pur prestando la massima attenzione.
Sono presenti anche alcuni bei tornanti rocciosi non particolarmente chiusi. Il tratto è abbastanza breve.
Ritornati nel bosco si scende di nuovo più rilassati su magnifica traccia a tornanti e brevi traversi, si lascia sulla sin la diramazione per Occhie (altra possibile variante di discesa)e si continua fino a raggiungere i ruderi della bella frazione di Ciancamentes 1026 m dove si prende a sin per Aisone (paline) fino a giungere con numerosi tornanti sulla strada statale subito a monte di Aisone.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25.000 n.14 Bassa Valle Stura di Demonte