Cime solitamente meno frequentate delle più blasonate Tresero e San Matteo.
Da qui prendere la diramazione per Santa Caterina in Valfurva e dal paese, per carrozzabile a pagamento (4 euro) si raggiunge il comodo parcheggio dell'Albergo dei Forni.
Dal parcheggio basso del rifugio, prendere l’indicazione per il rifugio Branca. Normalmente si trova una pistina per cingolato segnalata da pali di legno.
Quando la pista piega a destra verso il rifugio, staccarsi e mantenersi alla destra orografica del torrente. Continuare per dossi fino a trovarsi sopra fronte del ghiacciaio piatto (ghiacciaio dei Forni).
Ora puntare leggermente verso sud est per dolci pendii e avvicinandosi alla seraccata del ghiacciaio superiore del Monte Vioz. Mantenendosi ben accostati alla successiva propaggine rocciosa, salire una parte più ripida fino a poter vedere una sorta di anfiteatro posto in senso opposto da cui siamo venuti, (nord est) e non visibile dal basso.
Tale anfiteatro finisce con una strozzatura rocciosa. Salire tutto il pendio sempre più ripido fino alla base della strozzatura. Qui conviene proseguire a piedi per pochi metri fino a sbucare su di una comoda sella nevosa.
Da qui si può notare verso sud il grosso cupolone della Cima di Pejo occidentale, nonchè il Monte Viòz ed il Palon de le Mare.
Salire facilmente il pendii a nord della cima con pendenze fino ai 35° fino ad arrivare alla piccola vetta rocciosa con croce della cima est 3548m.
Per la vetta principale, occorre scendere brevemente e seguire una facile cresta nevosa fin sulla sommità abbastanza piccola ed esposta della quota più alta 3576m.
Da qui sarebbe possibile, scendendo un ripido canale, continuare sci ai piedi fino alla vicina Punta Taviela 3612m.
Discesa:
Discesa per lo stesso itinerario. In alternativa si può scendere dalla cima ovest, per l’ampio pendio a sud ovest verso la Rocca di Santa Caterina e da qui ricongiungersi con l’itinerario di salita alla Punta Cadini (zona molto crepacciata).