![Mettrier summer conditions](https://stage.gulliver.it/wp-content/uploads/2023/06/DSC03806-320x240.jpg)
![Primo risalto a dx](https://stage.gulliver.it/wp-content/uploads/2023/06/DSC03813-320x240.jpg)
![Inizio della neve](https://stage.gulliver.it/wp-content/uploads/2023/06/DSC03819-320x240.jpg)
![Nella parte bassa](https://stage.gulliver.it/wp-content/uploads/2023/06/DSC03825-320x240.jpg)
![Gianmario sul ghiaccetto della goulotte](https://stage.gulliver.it/wp-content/uploads/2023/06/DSC03829-320x240.jpg)
![Sulla goulotte](https://stage.gulliver.it/wp-content/uploads/2023/06/20230628_072350-180x240.jpg)
![Parte alta del canale](https://stage.gulliver.it/wp-content/uploads/2023/06/DSC03833-320x240.jpg)
![Traverso verso il misto d'uscita](https://stage.gulliver.it/wp-content/uploads/2023/06/DSC03837-320x240.jpg)
![Misto per uscire](https://stage.gulliver.it/wp-content/uploads/2023/06/20230628_074850-180x240.jpg)
![Arrivo in vetta](https://stage.gulliver.it/wp-content/uploads/2023/06/DSC03844-320x240.jpg)
Condizioni radicalmente cambiate dall’ultimo post ma canale ancora salibile per qualche giorno, con porzioni di misto non difficile (max III) e ghiaccio in lento ed inesorabile disfascimento.
Partenza alle 14.50 dal park sotto una canicola opprimente, per fortuna la salita al rifugio è veloce e abbastanza redditizia. Check-in alle 17 con gardien gentile e prodigo di info, cena alle 18.30 un po’ Arcaplanet ma siamo in Francia, ci sta. Sveglia alle 3 con un’altra decina di persone tutte dirette al Coolidge. Avvicinamento veloce su buona neve tracciata e rigelata a partire dai 3000-3200. Primo salto del canale ovviamente non più in ghiaccio, si passa a dx in una specie di fessura-camino marcetta (III poco proteggibile), dopo circa 10-15m si rientra a sx e si va a riprendere la neve. Canale innevato con qualche tratto di ghiaccio fino alla goulotte: anche qui partenza a dx su roccia per mancanza di materia prima (2-3m) e poi ghiaccio che suona a vuoto fino alla neve successiva. Ultimo tratto su pendenze classiche e uscita a dx con traversino esposto e poi un po’ di misto divertente fino alla sella d’uscita. Noi siamo saliti sempre in conserva mettendo giusto un nut alla partenza dei due tratti di misto, utile qualche cordino e qualche vite se c’è ghiaccio.
Per raggiungere la cima neve sfondosa fuori dalla traccia e poi discesa in traversata dal Glacier des Violettes in ottime condizioni. Neve velocissima fino allo sperone roccioso in sx, da lì siamo scesi disarrampicando (forse meglio fare una doppietta nel punto più ripido) fino alla selletta che dà nel canale che riporta sul ghiacciaio (qui primo tratto in coda). Una calata corta (20m) e poi una lunga da 45m (unendo le corde con una cordata di italiani davanti a noi). Attraversamento inferiore del ghiacciaio tranquillo (si iniziano ad accennare 2 crepi, per il resto tutto tappato anche sopra). Risalita alla sella del Bivouac Chaud corta, ripida e attrezzattisima. Quindi doppia nel canale di sx(!) dalla sosta a fix, altro nevaio e poi disarrampicata e altra doppia sotto la doccia per mettere piede sul Névé Pellissier (secondo tratto con tappo e mezz’ora di coda). Discesa velocissima e comodissima lungo il nevaio e poi ottimo sentiero fino alla Vire d’Ailefroide, esposta ma non così terribile come credessi: difficile perdersi (ovvio bisogna ancora essere vigili) e max qualche passetto di desescalade di II su placca. Rientro ad Ailefroide piacevolissimo lungo torrente e sovrastati da sto montagnone imperioso che è il Pelvoux. Breve tratto di asfalto per andare a riprendere l’auto al park, 24h dopo essere partiti.
Traversata bellissima che attraversa una moltitudine di ambienti fantastici, impreziosita dalla salita del Mettrier, mai difficile e molto divertente con un po’ di misto d’antan. Finalmente il Pelvoux dopo averlo guardato e immaginato per 15 anni dalle cime della Val Chisone. Con il gigante buono dulfermeister, sempre al top.