Contare un giornata piena (7-8 ore) per il giro.
Dal paesino di Sopralacroce si prende la strada a sinistra nel bosco subito dopo le ultime case. Senza possibilità di errori si macinano d’un fiato 1000 m di dislivello superando piccole borgate, uscendo su ampie praterie con immenso panorama sul mare e svoltando a quota 1300 per il Rifugio Monte Aiona 1500, spesso custodito. Sosta d’obbligo alla Pietra Borghese, nero masso peridotitico relitto dell’antico fondo oceanico.
Pochi metri prima del rifugio una ex-strada, ora torrente, raggiunge brutalmente il Passo della Spingarda riconoscibile per il masso con mille segnavia. Ci si infila nella faggeta a destra percorrendo un pezzetto di Alta Via dei Monti Liguri (striscia bianca e rossa, palllni blu) e con un po’ di spinta si guadagna la cima coppi del giro, Passo del Cantomoro 1622.
L’Alta Via piomba ora nel bosco con una discesa tecnica dove è facile per l’entusiasmo perdere i segnavia: fermarsi allo spiazzo del Passo dell’Incisa 1466.
A destra uno sterratone in piano permette di compiere il periplo del Monte Penna in 10km circa (tenere sempre la sinistra a tutti i bivi se no finite a Parma) fino al Passo del Chiodo 1457 (piccola inevitabile salita su asfalto). Consigliabile la deviazione andata e ritorno (tutta ciclabile) alla Nave, grande fossa tettonica a cielo aperto alla base del Monte Penna.
Dal passo verso sinistra si perde un po’ di quota su asfalto. Oltrepassato il km 10 della provinciale si torna sulla strada forestale a sinistra, si risale sotto gli abeti un tornantone e si trova l’evidente bivio a destra di una strada, sbarrata al traffico ma non ai bikers.
Comincia la pista del versante Nord del Monte Aiona che si percorre integralmente, prima su sterrato, poi (dopo lo spettacolare ponticello con vista sulla Val d’Aveto) su ciottolato fino a uno spiazzo dove sembra morire. Un sentierino a sinistra è invece l’inizio di un lungo single track in quota, che esce dal bosco per attraversare un’enorme frana (passaggio esposto) e ci torna attraversando una meravigliosa serie di valloncelli nella faggeta più fitta. Seguendo con dolcissimi saliscendi i segnavia A3 e PNX si sbuca infine nei pressi di un riparo con tabellone e si scende fiancheggiando la recinzione della riserva integrale dei Laghi delle Agoraie.
A sinistra si imbocca lo scorrevolissimo stradone forestale che con lieve salita si raccorda per breve tratto all’Alta Via, passa ccanto a una colata di basalti a cuscini, si lascia a destra la Cappelletta delle Lame 1306 e piegando ancora a sinistra riguadagna, con un’ultima rampetta (sbarra), il versante marino. Ci si immette infine, uscendo dal bosco, su uno sterrato che si può seguire tanto a sinistra per riprendere la salita dell’andata quanto a destra per completare l’anello: sono 10km di discesa continua nella prateria che alla fine riportano all’asfalto, alla borgata di Perlezzi e a Sopralacroce.
- Cartografia:
- Multigraphic 1:25000 f. 5-6 Appennino Ligure