Giornata limpida e fresca, massiccio meraviglioso per morfologia, caratterizzato da sinuosi orridi (gargantas) e dalle inconfondibili stratificazioni e colorazioni cangianti delle parti rocciose. La pradera di Ordesa è raggiungibile con frequenti navette dalle prime ore del mattino, lo sviluppo dell’itinerario è di ca 38km A/R, con 12 per raggiungere il rifugio, seppur in gran parte pianeggianti. Dalla Cola del Caballo si apre un magnifico pianoro contornato da pareti rocciose, la breve ferrata fa risparmiare un pò di tempo evitando un lungo zigzag. Il rifugio consente prenotazioni online, anche per eventuali posti tenda. Dal rifugio (indicazioni) la salita prende quota su prati e roccette, poi un traverso porta all’antico circo glaciale caratterizzato da grandi massi. Ci sono molti ometti e varie tracce, ed ormai nei pressi del laghetto qualche breve passaggio di arrampicata ed una liscia cengia aggettante attrezzata con catene. Dal laghetto seguita fin dove possibile la cresta a destra del canale, in questo modo si prende la escupidera (asciutta e di faticcoso detrito fine) un pò più in alto dove la pendenza molla. Dal colletto in uscita in pochi minuti si è in punta. Grazie all’isolamento del massiccio la vista spazia su tutti i lati, Posets leggermente imbiancato per la perturbazione del giorno precedente. In discesa non c’è traccia obbligata, sotto il lago ce ne son diverse, occhio solo a reperire la cengia attrezzata. Molta più frequentazione che nel parco Aneto-Maladeta, soprattutto fino alle cascate. Al di là del Perdido le valli limitrofe meritano una visita. Da Escalona si dipartono i barranchi di Escuain, con un breve sentiero che concatena i belvedere sulla gorgia, ed il canyon di Anisclo con al suo termine le splendide piscine naturali ed i suggestivi paesini tipici di Vlo e Buerba.