Dalla piazza del Tribunale di Finalborgo, si imbocca via Beretta (che si riconosce per il mattonato centrale) e si trova in breve il segnavia della Via del Purchin VP. e due pallini rossi .La via sale trasformandosi in ciottolata, attraversa la Porta della Mezzaluna, in breve si giunge alla fortezza di Castel San Giovanni, si continua in mezzo alla vegetazione, si passa il bivio a sinistra per Gastel Gavone ed in breve si giunge a Perti. Si attraversa la strada asfaltata e si svolta a sinistra della chiesa di Sant’Eusebio su ciottolato (palina indicatrice VP, e fontana nei pressi della piazzetta). Si costeggia il retro della chiesa e si prosegue su sentiero, dopo pochi metri, nei pressi di un palo della corrente, si lascia la Via del Purchin che prosegue dritta a sinistra e si sale ripido a destra sul sentiero Ermano Fossati VVFF, si supera un breve tratto attrezzato con cavi d’acciaio e scalini nelle rocce, per superare un tratto di rocce affioranti che fanno salire veloci di dislivello, bella vista sulla chiesa di Nostra Signora di Loreto, detta dei Cinque Campanili. Si prosegue ora su sentiero, il panorama comincia ad essere notevole, si entra poi nel bosco e si prosegue sempre in salita seguendo sempre il segnavia EF. Giunti al bivio a destra della VM (Via del Mulo o Variante del Mulo) lo si imbocca verso destra, seguendo sempre il segnavia EF e VM. Si prosegue in discesa, si passa alla nostra destra la Grotta del Mulo, ed in breve si sbuca sulla stradina asfaltata che da Perti va alle borgate di Case Valle e Montesordo, all’altezza della chiesetta di San Benedetto, m.127. Sulla strada asfaltata si gira a sinistra e percorrendola, in breve si giunge alla bella borgata di Case Valle. Giunti alla borgata si devia a destra dentro la borgata (palina della contrada e segnavia tre pallini rossi per sant’Antonino) attraversare il pontino, passare in mezzo alle belle case color ocra, svoltare a sinistra e seguire a destra il sentiero tre pallini rossi che sale nel bosco. Arrivati al colletto di Sant’Antonino, m.230 circa, si svolta a destra, si trovano in breve i notevoli ed interessanti resti delle mura del Castrum Perticae, e subito dopo la chiesetta di Sant’Antonino che sorge sulla sommità del monte, m.287, interessante, facendo attenzione, la visita del suo interno, in particolare la cripta sotterranea, notevole il panorama che si gode dalla vetta su buona parte del nostro percorso, sul mare, la valle dell’Aquila, le valli intorno e le verticali e bianche possenti pareti rocciose che si elevano tra le valli e i verdi boschi di Lecci e Carpini. Si ritorna al Colletto di Sant’Antonino, e sempre sul sentiero con i tre pallini rossi si scende verso destra, nord, si passa sotto alla maestosa bastionata rocciosa del Bric Scimarco, si sale ora ad un incrocio, cartello e segnavia due rombi rossi vuoti, si devia brevemente a destra fino ai caratteristici torrioni dei Tre Frati, falesie e bel panorama verso il mare.
Ritornare all’incrocio e proseguire verso occidente nel bel bosco sul sentiero due rombi rossi vuoti e poi croce rossa fino ad un colletto e da li con deviazione a destra al Bric del Frate m.387. Antenne televisive. Attenzione falesie a picco su Feglino.
Ritornati dal Bric del Frate sul sentiero al colletto, si scende verso destra, ovest, col sentiero/stradella segnato + rosso a Pian Marino, cava poco sotto la deviazione per il Bric del Frate. Arrivati ai prati di Pian Marino, palina e sentiero nei prati, si devia a destra, occidente, sul sentiero (segnavia due pallini rossi e + rosso), si giunge in breve ad una biforcazione (palina), qui si tiene la destra, segnavia + rosso (il sentiero di sinistra e la nostra via del ritorno da Cia), ci si inoltra lungo il sentiero segnato tralasciando alcune deviazioni, si attraversa un bosco di pini e castagni e dopo essere passati sotto ad un bel casolare ristrutturato, si giunge con mulattiera alla borgata di Cia, m.301, non c’è acqua! Come si arriva alla borgata si è ad un incrocio sull’asfalto, si devia subito a sinistra, tra le due strade asfaltate, in salita su mulattiera che diventa ciottolata e va a sbucare davanti alla chiesetta di San Rocco sulla strada asfaltata che va da Carbuta a Orco Feglino, quota m.370, palina. Come si arriva in cima alla salita ci si trova su una sterrata davanti alla strada Carbuta – Orco Feglino e alla chiesetta (fontana dell’acqua sotto al maestoso albero di fianco alla chiesa), qui si trova il segnavia due pallini rossi e palina che indica Finalborgo. Si segue verso sinistra la strada sterrata con i segnavia due pallini rossi e l’indicazione per Finalborgo. Dopo breve si ha subito a sinistra della strada sterrata, una deviazione su sentiero con palina indicatrice per Finalborgo e i due pallini rossi, si segue il sentiero e si giunge alla biforcazione dell’andata. Si percorre un breve tratto già fatto all’andata fino ai prati di Pian Marino, qui si segue il sentiero col segnavia due pallini rossi e di nuovo EF fino ad arrivare alla borgata di Montesordo su stradina. Si scende verso destra sulla stradina fino al posteggio di Montesordo, in località Cianassi, sotto alla parete nord della Rocca di Perti, fontana dell’acqua e pannelli informativi. Si prosegue dietro ai pannelli e alla fontana, palina per Bric della Croce “Rocca di Perti” segnavia tre pallini rossi, grottino, falesie, EF, VP. Seguendo il segnavia VP si passa il grottino, si lascia il segnavia tre pallini rossi tenendo la destra, e si giunge, dopo aver costeggiato la parete nord della Rocca con l’uscita delle vie di arrampicata, sul punto culminante del nostro itinerario, il Bric della Croce detto Rocca di Perti, m. 397, croce di vetta. Bellissimo e ampio panorama. ATTENZIONE SI E’ A PICCO SULLE PARETI VERTICALI DELLA ROCCA DI PERTI. Dalla croce si scendono le roccette sommitali verso est, sinistra, segnavia VP e tre pallini rossi, si prosegue sempre verso il mare/est e seguendo la Via dl Purchin (VP) si scende nel bosco, si lascia a sinistra il sentiero con segnavia tre pallini rossi che scende al parcheggio di Montesordo in località Cianassi (per capirci da dove si stava salendo prima) per proseguire dritto sulla destra. Il sentiero percorre ora un tratto pianeggiante (vasto altipiano pianeggiante della Rocca), tra la fitta vegetazione vi sono i resti di muretti a secco che testimoniano l’utilizzo agricolo della zona, siamo nei pressi del vecchio insediamento risalente all’età del ferro “Villaggio delle Anime” di cui non si vede praticamente più nulla in quanto è tutto invaso dalla vegetazione. Si passa e si lascia a sinistra il bivio della Via o Variante del Mulo, e si prosegue sulla destra uscendo in breve dal bosco, per arrivare nella zona più maestosa e affascinante dell’itinerario: siamo ora su una larga cengia rocciosa, alla base delle belle e imponenti falesie storiche della Rocca di Perti. Percorriamo in discesa tutta la cengia/mulattiera alla base delle falesie, fare attenzione al vuoto sulla destra, fino ad arrivare alle vecchie cave della famosa pietra di Finale dal tenue colore caldo. Siamo ora sulla strada sterrata di servizio delle vecchie cave, seguire la palina indicatrice VP nel vasto piazzale ed andare a prendere il sentiero che scendendo nel bosco, sempre segnavia VP, ci riporta a Perti alla chiesa di Sant’Eusebio da dove eravamo passati all’andata.
Passare davanti alla chiesa di Sant’Eusebio andando a sinistra percorrendo la strada asfaltata verso la chiesa dei Cinque Campanili, scendere a destra sulla strada sterrata che porta alla chiesa, prendere la mulattiera che scende a destra e va poi a immettersi su una strada cementata, arrivati nei pressi di un cancello si devia a destra passando la contrada Bolla e sempre scendendo si arriva alla borgata Sottoripa nei pressi di un edicola votiva, sempre seguendo il segnavia VP si percorrono numerose crose e arrivati al torrente L’Aquila, seguendo la via Romana, che passa a destra di questo, si giunge in breve a Finalborgo da dove si era partiti concludendo il giro.
- Cartografia:
- FRATERNALI 1:25.000 N° 20 FINALESE