Il terreno è moderatamente ripido (60°-65°) ma delicato, perché i passaggi chiave si svolgono tutti su placage più o meno spessi.
La protezione non è sempre facile: con buone condizioni di ghiaccio è possibile utilizzare alcune viti corte e medie. Utili anche friend fino a medie misure. I chiodi da roccia invece sono più difficili da usare.
Per trovare buone condizioni occorre una buona copertura nevosa ben assestata (forte pericolo di valanghe in caso di neve instabile). Ideale dopo il passaggio delle colate di neve umida, che ripuliscono la parete e favoriscono la presenza di neve pressata e ghiaccio nella goulotte d'attacco.
Seguire il percorso scialpinistico classico per il Petit Tournalin. Sopra la piana dove si trova il bivio per la Roisetta il tracciato scialpinistico affronta un pendio piuttosto ripido. Risalirne il primo terzo, poi piegare a destra e dirigersi traversando fino alla base della parete ovest del Petit Tournalin. La goulotte d’attacco non è visibile a questo punto, quindi è consigliabile prendere qualche punto di riferimento più in basso, dove la parete si vede bene. Puntare al conoide basale, a sinistra del quale, sotto le rocce, si trova una conchetta che permette di cambiare assetto comodamente.
Risalire il breve conoide e affrontare la goulotte che caratterizza la parte inferiore dell’itinerario. E’ possibile attrezzare una prima sosta su roccia a sinistra (friend). Salire su neve e placage di ghiaccio più o meno spesso (60°-65°). Dopo 30 m, sotto la parete rocciosa di sinistra, c’è un blocco che, se non è sommerso dalla neve, permette di fare una seconda sosta. Se questo blocco non si trova, sostare in questo punto può essere difficile. Continuare dritti su terreno progressivamente più aperto, ancora su placage che ricoprono rocce delicate (60°-50°). Passare a sinistra di un grande masso che forma una specie di grotta e puntare ad alcune rocce affioranti più in alto, presso le quali è possibile sostare (friend). Questo tiro è lungo ca. 50-60 m, con corda da 30 m occorre procedere in conserva. Superare un breve passaggio ancora ripido (50°), poi uscire su ampi pendii nevosi (45°-40°). Piegare un poco a sinistra per fare ingresso in un vago canalone-depressione che solca centralmente la parete. Risalirlo al meglio su neve con passaggi di misto e placche di ghiaccio (fino a 50°). Con poca neve i passaggi di misto sono probabilmente più frequenti. Uscire presso un’anticima o spalla dove si ritrova la traccia scialpinistica e, in pochi minuti, salire in vetta. Discesa lungo l’itinerario scialpinistico.
- Cartografia:
- mappe.regione.vda.it