Salita decisamente impegnativa, nonostante il modesto sviluppo e consigliabile solo agli amanti del genere Scarason per intenderci.
La roccia spesso friabile, l'arrampicata sostenuta, l'esposizione incredibile per una parete così piccola e la scomodità di alcune soste la rendono un vero viaggio.
Il superamento del grande strapiombo mediano è una lunghezza spettacolare e degna delle più impegnative salite dolomitiche.
Notevole l'intuito e la determinazione dei primi salitori.
Si arriva così in uno spiazzo con grandi massi oltre il quale si deve procedere a piedi.
Si segue così la strada sterrata e poi il sentiero fino al rifugio Mondovì.
Dal rifugio seguire una traccia di sentiero che conduce in un ampio e ripido versante erboso. Risalirlo puntando ad un ripido canale sulla sinistra. Si sale il canale che presenta un saltino di II con catena in loco e si continuo per tracce fino ad un sentiero segnato. Quest'ultimo conduce al Vallone delle Masche, l'ampia conca carsica antistante la maestosa parete Nord delle Saline. Seguire il sentiero attraverso la conca per poi abbandonarlo puntando all'evidente contrafforte posto in fondo al vallone.
Per ripidi pendii erbosi e per una cengia obliqua da destra a sinistra si raggiunge la base della struttura solcata al centro da un evidente fessura.
La via attacca su placche compatte circa sei metri a sinistra dell'evidente fessura camino che solca la prima parte del pilastro. 2h00'-2h30' dalla fine della carrozzabile
Sviluppo: 170m Dislivello: 150m circa
Difficoltà: ED VI+ A3 R3 III
Roccia: alterna tratti compatti a tratti decisamente friabili
Materiale: NDA, 16-20 rinvii, friend 0,3-5 (misure da 0,4 a 3 doppie), nut, martello, 7-8 chiodi (a spatola, universali, U, lame), staffe
Tempo indicativo: 7-9h per la via
L1: Si sale due metri fino ad una nicchia con un tricam incastrato. Si esce dalla nicchia e si obliqua a destra su ottima roccia per alcuni metri (VI obbligato, possibile caduta a terra) fino a raggiungere la base della fessura camino (1ch. al termine della placca). Si sale la fessura superando uno strapiombo su roccia delicata (V+) dopo il quale si prosegue per un facile canale (IV, chiodo con cordino blu) fino ad una terrazza dove si attrezza la sosta su chiodi e friend. 40m VI
L2: Si prosegue per un’ ostica fessura obliqua verso destra su roccia spesso delicata (VI,VI+) fino a raggiungere la sosta su un aereo pulpito. 15m,VI+; sosta attrezzata su due chiodi e nut
L3: A sinistra della sosta si va a raggiungere la base della lunga fessura che solca il grande strapiombo soprastante(1 ch. poco utile alla base). Si sale la fessura sempre estremamente aggettante fino al punto in cui ritorna verticale. In posizione estremamente scomoda si attrezza una sosta appesa su friend 2, 5 e tricam. 25m, A3 molto strapiombante ma su protezioni tutto sommato buone, 5 chiodi in loco
L4: Proseguendo lungo la fessura in obliquo a sinistra (A1, VI) si raggiunge una vaga nicchia con un chiodo piantato in dei blocchi (sosta originale più comoda ma poco sicura e poco integrabile). Sopra la nicchia si continua per una fessura ripida e friabile (A2,VI) uscendo su un vago terrazzino erboso dove la fessura si biforca. Sosta da attrezzare su friend. 15m VI A2, 2 chiodi in loco
L5: Si sale la fessura a destra della sosta (1ch.) e si continua per diedro su roccia buona. Al suo termine si prosegue in obliquo verso sinistra per corti diedri (alcuni poco poteggibili) interrotti da brevi strozzature fino ad un canale dove si sosta su friend. 50m V+,VI
L6: Salire breve camino (IV) quindi proseguire su rocce rotte ed erba (III) fino ai prati sommitali. Sosta da attrezzare. 25m IV
Prima ripetizione: Gabriele Canu e Pietro Godani il 7 agosto del 2015