- Accesso stradale
- piccolissimo parcheggio prima di Molè
Portato ciaspole, ramponi e piccozza, si è rivelata una salita in condizioni quasi estive. Da Molè subito a destra per imboccare il vallone Ricciavrè, dove il sentiero non è proprio evidentissimo ma sempre abbastanza segnalato. A onor del vero la neve nel vallone c’è, sempre portante grazie al forte rigelo, ma davvero poca e nella maggior parte dei casi è evitabile (stando sulle dorsali e sul lato destro del vallone). Il pendio per il Colletto Ricciavrè è pulito al centro, con un po’ di neve sui lati e poi un breve nevaio nella parte terminale sotto il colle, potrebbero essere utili i ramponi con neve molto dura.
La cresta di salita è inizialmente pulita nella parte ripida, poi si incontra neve fra le rocce quando si passa sul lato nord, da percorrere con cautela per evitare i buchi. Ma non serve nessun genere di attrezzatura. Arrivare alla croce di vetta, che non è nel punto più elevato ma a metà cresta circa è un po’ laborioso ma senza particolari problematiche.
La discesa è stata molto rapida fino al Piano Real a 2200 m sfruttando i nevai mollati il giusto. Da qui abbiamo optato per scollinare nel vallone della Balma, salendo alla costa Ciarmagranda (risalita di 60 m a monte del colletto). Versante opposto con piacevoli nevai fino al Rifugio, poi sentiero di facile percorrenza e scorrevole fino al ritorno a Molè, chiudendo un bellissimo anello.
Cima che ci è piaciuta molto, vallone del Ricciavrè molto “wild” e poco frequentato. innevamento da fine primavera.