Inizialmente non abbiamo dato i gradi, nonostante ciò, con sorpresa, vi è stata una buona e qualificata frequentazione, la qualità delle linee e del posto hanno fatto il resto. liste coi gradi iniziano a circolare per cui preferiamo soddisfare la curiosità e dare noi, a tutti, le valutazioni note al momento.
Cosa rara per una parete di granito, Il Piccolo Half Dome si presta magnificamente ad una scalata in stile falesia, con una grande varietà di monotiri naturali di grande bellezza e brevi vie multipitch di respiro scenografico. Il primo tiro delle vie multipitch si può scalare come monotiro.
Periodo : La quota modesta (1300 metri) e le diverse esposizioni permettono di scalare tutto l’anno, se non c’è neve e le temperature lo consentono. L’esposizione è Sud ed Ovest. La vie della falesia seguono perlopiù linee naturali che tendono a bagnarsi con piogge frequenti. Occorre un periodo ragionevolmente asciutto per percorrere tutti i tiri.
Attrezzatura ed avvertenze:
Consigliamo due serie complete di friend e una di nut, 15 rinvii, corda da 80 metri, gri-gri o discensore per le vie di più tiri. Occorrono anche rinvii con cordini allungabili per evitare di ritrovarsi bloccati con le corde che non scorrono.
Le linee di scalata sono distribuite su tre strutture, il Piccolo Half Dome, la Seconda Torre di Noasca e la Prima Torre di Noasca. Placchette in alluminio con il nome segnalano il punto di partenza delle vie.
Per una esperienza totale, è possibile trovare agevole sistemazione da bivacco al riparo degli enormi tetti alla base della Seconda Torre , denominato ironicamente Hotel G&B dalle iniziali del cognome degli apritori. E’ sufficiente materassino e sacco a pelo, non accendere fuochi liberi e portare rifiuti a valle. L’acqua la si trova per gran parte dell’anno nel canale a ds, guardando la parete, del Piccolo Half Dome.
Giunti nel canale principale del Rio Arianas per il Piccolo Half Dome si scende brevemente in diagonale seguendo sempre gli ometti per attraversare il canale poi i bolli rossi, un passaggio spettacolare (attenzione esposto) supera le balze rocciose a destra del canale, per puntare deciso alla parete della falesia. (volendo il sentiero lo si può prendere inizialmente direttamente dal parcheggio, si sale la ripida riva sulla ds e poi subito a sin per tracce e poi dritti su a intercettare i sentiero) (45 minuti dal parcheggio del cimitero.)
Per il settore Puppenhaus, prima di giungere al Piccolo Half Dome, si devia su una cengia a sinistra che porta alla base dei diedri evidenti della Prima Torre. Scritta in giallo.
Le linee di scalata sono distribuite su tre strutture, il Piccolo Half Dome, la Seconda Torre di Noasca e la Prima Torre di Noasca.
PICCOLO HALF DOME monotiri e brevi multipitch
Parete Ovest
Questa parete è un regalo naturale, offre a breve distanza quattro tiri oltre i trenta metri, estremamente vari e di qualità rara. Al sole al pomeriggio. Da sinistra a destra
- 1) Piccola Disperazione: spettacolare formazione naturale, una fessura sale come la sorella maggiore con andamento da destra a sinistra fino in cima alla parete. Tiro interamente Trad, per disattrezzarla si consiglia di percorrerla in top rope. La partenza spesso è umida, in Galles, regno del Trad, nessuno ci farebbe caso, basta superare i primi metri per un viaggio indimenticabile. Da non perdere. 6C
- 2) Regular Route: celebre nome ripreso dal vero Half Dome. Bellissima linea che cerca la minor resistenza della parete. Tiro interamente Trad. Dove la fessura si dirama la via va a sinistra. Difficoltà di base. 6B
- 3) Kalos Kai Agathos: la citazione in greco riassume bene la grande armonia e il respiro di questo tiro che unisce la placca e la fessura. Tiro misto, finita la placca non ci sono più spit fino in sosta. Tenersi sempre sulle fessure a sinistra, il diedro a destra ha roccia instabile. Non semplice, ma difficoltà abbordabili. 6C+
- 4) Eperon du Bloc Coincè: elegantissima scalata sul filo dello sperone, che a metà si caratterizza per un grande blocco incastrato. La prima metà protetta a spit più difficile, ma meno di quel che sembra grazie a tacche miracolose, poi dal blocco fino in catena scalata Trad ma più facile a completare l’estetica del tiro. Quasi 40 metri di pura bellezza. 7A
Parete Sud
Da sinistra a destra
5) Me Gustas tu
- L1: dopo una partenza Trad su un tetto fessurato che richiede una certa perizia e attenzione, si sbuca su una oceanica placca, protetta a spit (i primi tre si possono saltare se si ha confidenza con le protezioni veloci, inizialmente erano fessure intasate dall’erba). La scalata si fa sempre più difficile in crescendo, fino in catena. Se si vuole scalare il secondo tiro, non fermarsi alla prima sosta ma andare alla sosta successiva al termine della cengia S2 7A+
- L2: Placca aerea su roccia bellissima. Non perdetevi l’arrivo in cima al Piccolo Half Dome. Discesa in doppia .
6) Bongo Bong
- L1: partenza Trad poi muretto difficile con 2 spit, roccia un po’ friabile che ha richiesto di consolidare due prese naturali che non avrebbero retto il passaggio. Poi si segue la fessura di roccia bellissima (Trad) fin sopra il tetto, stile rude e spettacolare. 7A+ Dato dal blocco su spit, la parte Trad è 6C.
- L2: Si prosegue in fessura e poi su placca, quindi un diedro fessurato porta in cima al Piccolo Half Dome, ambiente stupendo, vista sulla Valle e sul Courmaon . Discesa in doppia.
7) Orcoextreme (Project)
Linea Trad futuristica (forse più di una). Sarà pane per gli specialisti trovare la soluzione per scalare in libera questo magnifico muro solcato da piccole crepe e fessure. Chi vuole provare si faccia avanti, senza mettere spit please 😉 se non la sosta, che possiamo fornire noi.
8) Clandestino
- L1: Tiro spettacolare e da manuale nella scala alta delle difficoltà, interamente Trad. La linea maestra si snoda su due fessure parallele (a tratti sfuggenti) che solcano un magnifico muro di granito rossastro leggermente inclinato. Occorre periodo asciutto. 7C+/ 8A
Se si fa unicamente il primo tiro fermarsi alla prima sosta, se si vuole percorrere l’intera via, proseguire sulla placca appoggiata fino alla sosta successiva con due spit da collegare.
- L2: Breve muretto
- L3: Splendida placca su granito chiaro.
9) Desaparecido
- L1: Curiosa e scenografica fessura che parte di mano per poi allargarsi in stile off-width. Difficoltà di base. Trad. 6A
- L2 o L2 bis a seconda dell’uscita che si desidera fare.
- L3 o L3 bis. Entrambe le soluzioni presentano un’arrampicata divertente e remunerativa.
10) Extrema Ratio
- Unico tiro attrezzato interamente a spit. Bel muro a piccole prese. 7B
SECONDA TORRE DI NOASCA : Monotiri e brevi Multipitch.
Un canale erboso separa a sinistra il Piccolo Half Dome dalla Seconda Torre di Noasca, vi è la possibiltà di effettuare monotiri e brevi multipitch anche su questa struttura.
Da sinistra a destra
- 1) Lo spigolo che Crolla : E’ il primo tiro della Seconda Torre della Gran Traversata delle Noasca Towers. Sulla linea vecchi spit messi da anonimo nei primi anni ’90, da ignorare per chi vuole scalare Trad questo incredibile tiro, ora ripulito e caratterizzato da stranissime fessure orizzontali! Giunti allo spit nuovo girare lo spigolo e raggiungere la sosta per calata . Per disattrezzare consigliato che lo salga un secondo in Top rope. Volendo, invece di calarsi, con altri due tiri a spit si raggiunge la cima della Seconda Torre e poi con due doppie sul lato sud (non sulla via!) si guadagna la base. 6B+
- 1a) proseguendo dritti sul primo tiro si percorre una vecchia via a spit di autore non identificato. Un po’ lichenata, da pulire, non testata, ma sembra interessante.
- 2) Il Volo dell’Aquila: già scalata da Carlo Cassine e Sandro Zuccon con mezzi tradizionali (A3) nel 1981. Attualmente un po’ lichenata, ripetuta recentemente, tutta in libera , da Filippo Ghilardini. L’attrezzatura a spit è opera di Giuseppe Petrassi, Giampiero Dematteis, Marcellino Merlo nel 2001.Termina in cima accanto ad un pino monumentale. La linea protetta a chiodi e spit con soste collegate con vecchi cordini, interessante. 6C+
I Tre Tetti Trad
Spettacolari tetti, formazioni assai rare da trovare in falesie Trad.
- 3) Bolted Crack: curioso sistema di piccole fessure che termina su un tetto orizzontale con buoni incastri. Spittata nei primi anni ’90 da un chiodatore non identificato. Consigliata solo con protezioni veloci. Nel 2024 durante i lavori è stata riscoperta, ripulita e messa la sosta che mancava. Il nome che la descrive è di nostra fantasia, per rispetto a chi ha tentato il tiro, ad ora, non sono stati rimossi gli spit. In futuro si vedrà. Intanto, in linea con lo stile della falesia si può non usarli. 7C
- 4) No Bolted Crack: Speculare alla precedente. Linea interamente Trad. La fessurina centrale richiede attenzione. Puro welsh style ! Spesso umida. 7b
- 5) Now and Then : Scalata super fisica su tetto fessurato, uscita delicata. Interamente Trad.
- 6) Il Traverso infinito: un gioco per allenarsi a mettere friend in traverso. Alla base dei tetti una lunghissima fessura orizzontale traversa tutta la parete a partire da Now and Then. Con un po’ di ironia… la versione Trad della traversata Gary Hemming in Calanques.
PRIMA TORRE, SETTORE PUPPENHAUS : Monotiri
Dal sentiero principale, prima di arrivare al Piccolo Half Dome si devia a sinistra su una cengia (esposta) che porta agli evidenti diedri del settore Puppenhaus. Piccola corda fissa. Settore interamente Trad.
Da sinistra a destra
- 1) Grave Digger: Impegnativo, molto bello, su un balcone naturale, richiede perizia per proteggersi in uscita. Possibile provarlo preventivamente in Top Rope raggiungendo la sosta da Puppenhaus. 6C+
- 2) Puppenhaus: Molto scenografico, difficoltà abbordabili. 5C
- 3) Do it well: Tiro in camino off width, molto breve ma divertente. Fessura sul muro per proteggersi.
- 4) Chicken Wings: Brevissimo tiro su fessura larga, sosta in comune con la precedente.
- Cartografia:
- Cartina MU Noasca