Ho percorso questo itinerario ormai estivo (grazie all’input di davidalba) nel senso inverso della relazione, ovvero salendo dal versante del Colle del Bondormir, e scendendo dalla Punta della Battagliola. Il vallone del Bondormir è molto selvaggio e interessante, il sentiero attualmente è ben evidente grazie all’erba bassa, più avanti pur non difficile da seguire, risulterà più nascosto. La salita non molla mai, a tratti piuttosto ripida e redditizia. Ci sono baite sparpagliate in luoghi davvero ameni, suggestivo. 100 m sotto il Colle del Bondormir si trovano alcune lingue di neve, ma se si è bravi ad aggirarle non si pesta nemmeno un metro, altrimenti comunque non ci sono problemi negli attraversamenti. C’è anche una scorciatoia che eviterebbe di passare nei pressi del colle, ma attualmente attraversa 4 canalini nevosi, meglio evitare. Dal colle percorso il comodo sentiero sotto-cresta, rilassante e panoramico fino alla cima (lunghissima sosta, cielo terso e gran caldo).
In discesa ho voluto ficcare il naso, non avendo preventivato l’anello, all’imbocco del canalino attrezzato con le corde fisse. Niente di difficile ma tutto sommato dovendo disarrampicare la corda non fa schifo, considerando che il sentierino è ricoperto da detriti mobili. Sicuramente è peggio da scendere che da salire, ma basta un minimo di attenzione. Il passaggio più delicato è proprio alla fine (nel senso di discesa), dove si deve fare un traverso aereo tra l’altro proprio qui la corda è mollissima quindi non proprio simpatico. Superato l’ostacolo veloce discesa alla Cima della Battagliola, e poi per evitare il lungo trasferimento che la stradina costringe a fare, ho tirato giù dritto per pratoni (grazie all’erba ancora bassa) puntando ad una baita, poi ancora una bella scorciatoia fino a ritrovare la strada sterrata, che ho seguito fino a Bals. L’unico aspetto negativo sono stati i 2 km di strada che ho dovuto percorrere per rientrare a Celle di Bellino, dove avevo lasciato l’auto.
Percorso che in questa stagione estiva precoce ha un suo perchè, belle fioriture nella parte bassa del percorso, mentre in alto ci vorrà ancora un paio di settimane. Consigliabile o adesso o in tardo autunno. Numerosi camosci ovunque, mentre umani solo una coppia che si è fermata all’ultima baita, poi nessuno. Per un principiante la discesa dal canale attrezzato potrebbe creare qualche difficoltà (eventualmente imbrago e un moschettone per assicurarsi alla corda).