All'inizio dell'estate nella zona vi è una splendida fioritura, raramente uguagliabile.
La vista è limitata alla testata della valle, specie sul Rocciamelone, ma è veramente grandiosa.
Il dislivello indicato è maggiore della differenza aritmetica in quanto dalla Punta di Pietramorta occorre perdere quota fino al piano sottostante e risalire al Col di Spiol 2616 m.
Si segnala che al momento attuale (agosto 2019) il sentiero 116 è franato in un punto a circa 20 minuti dalla partenza. Evitare di passare in alto, molto scivoloso. Scendere di qualche metro fin dove vi sono meno rocce a attraversare al meglio, tenendo conto che sotto vi è un bel salto.
Da circa metà del lago avviarsi a destra sul sentiero n° 116 che, con numerosi tornanti fra splendidi prati perviene al Piano dei Sulè 2526 m. Nel piano da sotto un enorme masso sgorga una freschissima sorgente.
Piegare a sinistra su tracce di vecchia mulattiera militare e salire in breve, senza difficoltà, alla Punta di Pietramorta, strapiombante sul lago. Occorre solo porre attenzione nell’ultimo tratto, parecchio esposto.
Ampissimo panorama sul Rocciamelone e sulle cime circostanti.
Scendere nel piano e riprendere la mulattiera che perviene al Col di Spiol.
Dal colle continuare sulla mulattiera che va verso il colle dell’Autaret fino al suo punto più basso. Da qui imboccare un sentierino sulla sinistra che scende nel vallone delle Cavalle. Il sentiero va verso il Rifugio Tazzetti. Dopo un lungo saliscendi, prima di iniziare a salire piegare a sinistra su labili tracce in discesa.
Seguirle al meglio tenendosi sul lato sinistro idrografico.
Risalire sempre per tracce un dosso che supera in alto un punto molto ripido in cui confluiscono i vari ruscelli. Superare un torrentello e scendere sul dosso fino a raggiungere il torrente che scende dal vallone adiacente al rifugio Tazzetti.
Superarlo al meglio e raggiungere il sentiero n° 111 che scende dal Tazzetti. Da qui in breve al lago di Malciaussia.
Itinerario alternativo da percorrere solo salendo perchè la traccia è molto labile, solo in basso vi sono alcuni segnali , e, se non la si trova in discesa, occorre guadare la Stura.
Inoltre in autunno i prati sono molto scivolosi.
L’anello è quindi in questo caso da percorrere all’inverso, in senso orario.
Superare le baite di Pietramorta. Quasi al ponte puntare a destra verso una piccola baita in alto, raggiungibile per ampio sentiero. Superarla e continuare puntando verso nord ovest. In alto a sinistra è visibile un sentiero (n° 116A) che taglia il pendio verso ovest. Raggiungerlo e salire per circa un’ora costeggiando il fiume con ripida ascesa. Dopo l’ultimo sperone, si trova una traccia a destra segnalata da sbiaditi bolli gialli e radi ometti (ultimo segno bianco-rosso) mentre la traccia principale va invece verso il vallone delle Cavalle. Seguire la prima, pervenendo dopo ripida salita agli ampi prati sotto il col di Spiol. Da qui la salita non è più obbligata, basta puntare alle rocce che formano una puntina. Si perviene a una sella da cui voltando a sinistra si arriva in breve al Col di Spiol. Da qui ci si ricongiunge all’itinerario già sopra descritto.
- Cartografia:
- Carta IGC n° 2