Bellissimo ambiente e bella via, da non sottovalutare nonostante l’ottima chiodatura.
Forse sarà stata la stanchezza del giorno prima, comunque abbiamo trovato un po’ strettini sia il grado obbligatorio (ci è sembrato almeno 6a+ in alcuni passi), sia il grado massimo: gli ultimi metri di L5 e la fessura iniziale di L6 ci sono sembrati attorno al 6b+. Discorso a parte per la L7: la seconda metà è percorribile in A0, ma da una ripetizione in solitaria del Manoni sembra essere attorno al 7a se percorsa in libera.
La fessura di L6 è da proteggere (ed eventualmente da azzerare) a friend: potrebbe tornare utile un BD n.3, dato che è molto larga e con facce divergenti (il n.2 non lavora proprio bene…), oppure si può piazzare qualche friend piccolo in fondo alla fessura, dove le camme lavorano meglio (in questo caso però diventa un po’ difficile il loro posizionamento). All’uscita della fessura è presente un friend verde incastrato, utile per alleviare un po’ di tensioni prima di effettuare il ribaltamento finale.
Per la discesa abbiamo optato per il rientro a piedi: raggiunta l’ultima sosta dello Spigolo (cordone sbiadito ben visibile dall’ultima sosta di Tensegrità, in alto a Dx), bisogna procedere camminando e arrampicando per rocce instabili (fare molta attenzione!) fino al sentiero che scende dal Piodelle, raggiunto il quale la discesa diventa agevole. Se non fosse per il trasferimento su terreno instabile, la discesa a piedi sarebbe di gran lunga la più consigliabile.
Un ringraziamento a Damiano per queste due bellissime giornate di arrampicata al Piodelle.