- Accesso stradale
- strada a tratti ghiacciata fino a Tolosano, parcheggi risicati
- Osservazioni
- Provocato fratture al manto
- Neve (parte superiore gita)
- Polverosa
- Neve (parte inferiore gita)
- Crosta da rigelo portante
- Quota neve m
- 1600
Ottomilacinquecentotrentatre piedi. Sereno e spettacolare, senza il temuto vento, ma con temperature (-6 alla partenza) fredde che non sono risalite più di tanto nel corso della giornata. Partenza poche decine di metri oltre Tolosano, raggiunto su strada con diversi tratti coperti da ghiaccio, percorsa in auto con molta prudenza e attenzione. Ciaspole calzate dopo una decina di minuti, ramponi rimasti a sonnecchiare pigramente (e pesantemente…) nello zaino tutta la gita. Neve ben portante per tutta la salita, anche se completamente da tracciare.
A circa 1780 metri lasciamo la strada per il colle d’Esischie (poco prima delle grange della Pieccia) per seguire la strada, a sinistra, che si inoltra nel combale dell’Oliveto, tagliando, pressochè pianeggiante nel primo tratto, ripide pareti rocciose (attenzione in caso di neve non sicura). Con alcune curve guadagna poi quota per arrivare alle grange dell’Oliveto, poste in bella posizione, ma baciate dal sole solo verso le 11 (e siamo ancora sotto zero…).
I quattrocento metri di dislivello che portano alla Piovosa salgono in una bellissima e dolce conca, aperta (vedi foto di Gian) fino alla arrotondata cima della meta di giornata: panorama molto esteso.
Volendo fare un anello, non resistiamo alla vista della bellissima e dolce cresta Nord che scende verso il colle Sud Intersile: percorrerla è una gioia per gli occhi, con Chersogno, Pelvo e Viso sempre di fronte a dominare. Ma…scendendo scendendo, prima di metà strada alcuni salti rocciosi accentuano la pendenza del percorso e vanno aggirati con prudenza: senza quindi arrivare al colle, decidiamo per lasciare la cresta e scendere a sinistra (ovest) nel bosco che ci condurrà a Tolosano: ora le pendenze sono notevoli e la prudenza è d’obbligo, per una discesa adrenalinica su neve che spesso è non portante e cedevole.
Nel lariceto ritroviamo vecchie tracce di ski-alp, che seguiamo, e con qualche ravanage finale approdiamo sui pratoni proprio a monte di Tolosano.
Poche (e di Gian) le foto, avendo lasciato a casa la macchina fotografica.
L’anello ha uno sviluppo di 11,5 km per 1050 metri di dsl; salita meno di 4 ore, discesa rapida in 2 ore. Difficoltà MR per la salita e BR per la discesa.
Con la indivisibile compagnia di Gian Mario e Antonio, oggi grandi tracciatori.