Da Erto si segue la S.S. 251 in direzione Cimolais. Dopo circa 500 metri, prima del ponte sull’impressionante forra del Cellina, c’è una cappellina dedicata a S. Romedio con un piccolo parcheggio. Lasciata qui l’auto, si supera il ponte e si sale subito per una rampa protetta da un corrimano. Il sentiero un tempo larga mulattiera sale subito ripido e talvolta un pò scomodo, ma sempre evidente. Prende quota con un lungo traverso con bel panorama sulla valle e la frana del monte Toc. Dopo circa 25′ si arriva a un bivio: si può salire sia a sx come proseguire diritti, entrambi i sentieri si riincontrano più in alto. Dopo circa 45’il bosco di faggi e noccioli inizia a diradarsi e si giunge a un grande faggio con una deliziosa edicola dedicata a S. Antonio, molto popolare in queste valli. Si procede attraverso ampie radure inselvatichite e resti di boscho fino ai vastissimi prati dove le tracce si perdono. Si punta verso il centro del vallone e poi in vista della forcella verso questa dove nell’ultimo tratto si ritrova qualche traccia di passaggio. Ora si sale verso sinistra la cresta aerea che porta in 5′ alla vetta del monte Porgeit. Panorama eccezzionale sul Duranno, vetta simbolo delle Dolomiti di Oltrepiave, ma anche sul Col Nudo e su tutti i monti della Val Cellina e del Bellunese. Discesa per lo stesso itinerario, facendo attenzione con il bagnato o con l’erba molto secca in quanto i prati sono ripidissimi. Bella la traversata verso nord che scende a Casera Galvana: nessun segnavia, attenzione a tratti con saltini rocciosi.
Da evitare nel periodo estivo per l’esposizione a Sud e la vegetazione altissima. Discreta popolazione di zecche e vipere. Nelle altre stagioni e sempre piacevole: in autunno per i colori della faggeta, in inverno per la salita sempre ben al sole. Se con neve, deve essere assolutamente assestata.
- Cartografia:
- Carta tabacco nr 021 - Dolomiti di Sx. Piave