N.B. I ruderi di baite di quota 1987 dovrebbe essere l’Alpe Goiassa Inferiore, mentre il rudere di quota 2200 circa dovrebbe essere l’Alpe Goiassa Superiore. Segnalo inoltre che il tratto di tracciato del sentiero indicato su carta Valchiusella, dalle Alpi Ghiavin fino a quota 1900. E’ ERRATO in quanto indicato sulla sponda opposta del rio.
Parcheggiata l’auto nella piazza di Scandosio, seguendo i bolli rossi, risalire fra le case il sentiero, che andamento pianeggiante porta al torrente Servino, dove si attraversa su un ponte in legno e si immette sulla sterrata; seguire quest’ultima fino al suo termine dove inizia la bella mulattiera che con una giravolta arriva sulla balza da dove un bel ponte supera nuovamente il torrente servino proprio in corrispondenza di un bel gioco d’acque. Il sentiero si alza nel bel bosco di faggi e larici e con andamento parallelo al torrente giunge alla borgata Servino; salendo fra le case si percorre un breve tratto su prato, si passa sotto il porticato di una cappella e si giunge al canale dove scorre il rio Cormet e dove inizia il sentiero per il Colle delle Barre, proseguendo sulla mulattiera si giunge alla borgata Fontana. Seguire il sentiero che pianeggiante attraversa la borgata, passa vicino alla grande fontana d’acqua che dà il nome alla borgata e porta al ciglio del torrente, piegare a sinistra percorrendo il ciglio del torrente fino in fondo al piano dove a sinistra inizia a salire il pendio erboso con diverse ampie giravolte, guadagnando la dorsale poco prima delle baite di quota 1697. Dalle baite, seguire il sentiero che con un lungo traverso giunge alle baite Ghiavin m. 1755, proseguire sul sentiero attraversare il rio e dopo una ventina di metri abbandonare il sentiero che sale alla Bora Freida e deviare a sinistra salendo il prato tenendo il rio a sinistra, su un grosso masso uno dei pochi ometti in pietra presenti sul percorso, si passa prima ai piedi e poi sopra ad un piccolo movimento franoso, e dopo alcune giravolte si presenta un bivio andare a destra ( a sinistra si perde nel rio…) e con alcune giravolte arriva ad attraversare il rio e puntare alle baite diroccate di quota 1987. Continuare a salire a destra dell’ultima baita si riattraversa il rio si sale un breve tratto sulla sponda opposta poi si riattraversa il rio e su prato si raggiunge l’ultimo rudere di baita da dove in leggera discesa si riattraversa nuovamente l’acqua e si giunge ad una breve scalinata in pietra che supera una piccola balza. Da questo punto in avanti il sentiero diventa una labile traccia difficile da seguire fedelmente, pertanto si sale fra il piccolo solco del rio a sinistra ed i pendii erbosi che costituiscono i bordi della morena di contenimento del piccolo Lago della Goiassa; tenendosi un po’ verso destra si giunge alla sommità della morena in corrispondenza di una piccola depressione compresa fra le quote 2420 e 2398. Lasciando sinistra la conca del lago continuare a salire un po’ a saliscendi sulle gobbette della morena ed iniziare a salire a destra verso l’evidente canale pietroso e rocce montonate che portano al Colle Occidentale di Pian Tallono. Risalire il canale, pressappoco al centro e giunti nei pressi di una placconata ruvida sulla sinistra, percorrerla risalire ancora qualche metro poi piegare a sinistra e raggiungere la crestina del dosso roccioso centrale, risalire la breve facile crestina e con un traverso verso destra,su traccia di sentiero di animali, raggiungere la pietraia superiore del canale che in breve conduce al colle. Dal colle una breve salita a giro verso sud-est porta all’ometto in pietra della punta del Monte del Prà.
Discesa per la stessa via di salita.
- Cartografia:
- MU Edizioni - Carta della Valchiusella
- Bibliografia:
- CAI-TCI Emilius Rosa dei Banchi