Dalla frazione Bortolotti proseguire prima su strada asfaltata molto ripida e poi per il sentiero n. 268 fino a giungere al pianoro dove termina la funivia di servizio dell’Enel, alla base del Lago Sucotto; al posto del sentiero si può salire lungo il camminamento che costeggia l’evidente condotta dell’acqua, più ripido ma comodo, riducendo così i tempi di salita.
Dal pianoro imboccare il sentiero di sinistra che porta a costeggiare il Lago Nero e arriva alla diga del Lago di Aviasco. Attraversata la diga addentrarsi in piano nella valle costeggiando a nord il Lago di Aviasco fino all’unica baita della zona.
A questo punto ci si trova di fronte al movimentato versante nord del Monte Pradella il cui canale nord è posto tutto sulla destra, inizialmente visibile solo nella metà inferiore. Dalla baita salire alla base della bastionata rocciosa fino ad imboccare un canale che con andamento lievemente sinuoso introduce ad un ampio e ripido pendio. Si risale il pendio stando sul lato sinistro su pendenze regolari (45-50°) e alcuni passaggi più ripidi.
Continuare a salire tenendo sempre la sinistra fino a quando la via non è sbarrata dalla parete rocciosa. Si supera questo punto con un breve e ripido traverso su neve verso destra, continuando poi a salire su neve. Da qui in poi la pendenza del canale aumenta, arrivando a 60-65°. Ancora una volta a ridosso della parete rocciosa di sinistra bisogna superare un tratto di misto delicato (III, con innevamento non abbondante le piccozze possono essere di intralcio), poi il canale si raddrizza e su neve prosegue stringendosi fino all’uscita, non distante dalla vetta.
Per la discesa ci sono due alternative. Si può passare per la vetta e, superato un breve tratto esposto e attrezzato con catene, imboccare i pendii orientali della montagna dirigendosi verso la diga di Aviasco cui si giunge da un canalone sopra il lago, ricongiungendosi da qui all’itinerario di salita.
In alternativa si può scendere verso sud per l’itinerario estivo, segnato da bolli bianchi e ometti, che porta prima al Lago Gelato (evidente sulla destra scendendo) e poi alla baita Presponte. Dalla baita si imbocca l’interminabile sentiero, molto inerbito e non sempre evidente, che riporta a Valgoglio attraversando tutta la Val Sanguigno fino all’ultima breve risalita alla frazione Bortolotti.