oltre il percorso avviene praticamente in assenza di sentiero in ambiente molto selvaggio, dove occorre procedere a vista scegliendo al meglio il percorso; quindi sono necessarie buone condizioni di visibilità, fortemente sconsigliabile con presenza di nebbia.
Dal Colletto di Bossola seguire la sterrata in leggera discesa che raggiunge la baita Acqua Bianca, continuare su sentiero passando le baite La Las ed in zona Rabler inizia a scendere, attraversa il Rio Biola, passa a monte dei ruderi di Saler, attraversa il Rio Saler ed altri rii minori e giunge all’antica borgata dell’Alpe Loetto.
Si sale prima fra le case poi sul retro verso il rio, si attraversa l’acqua e si risale sopra la dorsale, si risale un tratto di dorsale passando nei pressi di una lapide, che ricorda un giovane morto due giorni dopo aver compiuto 20 anni…, cambia verso si riattraversa nuovamente i due rii e si attraversa un piano molto umido denominato Pian Lascas, si risale aggirando a sinistra il crinale denominato Croas, seguendo qualche bollo di vernice bianca e si raggiunge la baita posta più in alto sul crinale ben visibile; dalla baita, nuovamente bolli di vernice bianca, si segue la traccia che con un lungo traverso raggiunge e supera la baita Trova m. 1583 e giunge ad attraversare il Rio Savenca, quindi si cambia direzione, ora verso sud-est attraversando tutto il piano e giunti sulla dorsale, si raggiungono in breve la baite dell’Alpe Cavallo, m. 1597.
Ora occorre risalire sulla balza posta a monte delle baite, su percorso fuori sentiero a destra delle baite; sulla spalla prendere riferimento un piccolo ammasso di sassi sulla roccia piana, puntare ad un solco verticale della parete soprastante, dopo qualche decina di metri si reperisce una traccia, di animali e cacciatori, sempre visibile che piegando a sinistra, quando si è ormai prossimi alla parete, ed inizia un lungo traverso ascensionale, passando presso una pianta solitaria di sorbo, e tagliando pendii di erba, tratti di pietraia e rododendri, giunge alle baite Giassetto d’Asnì, m. 1835.
Oltre le baite reperire a destra una vaga traccia che sale verso la pietraia, attraversa a sinistra sul fondo della pietraia, risale un breve pendio erboso, attraversa verso sinistra il canale di una minuscola frana, si prosegue nel traverso, si risale un canale con vegetazione, si risalgono ancora pietraie, pendii d’erba e si raggiungono le baite dell’Alpe Reje, m. 2076. Dalle baite risalire a monte il pendio di pietre e erba, spostandoci verso sinistra ed in breve si raggiunge la depressione alla base del Colle d’Asnì.
Da questa, prima su piccola pietraia e poi su pendio erboso raggiungere il colle m. 2266. Per facile percorso in cresta si giunge alla cima del Monte Cavallo. Triangolino Cai Rivarolo. Ridiscendere al colle e salire sul lato opposto alla Punta Prafourà m. 2362. Anche qui Triangolino Cai Rivarolo.
Discesa per l’itinerario di salita.
- Cartografia:
- Mu Edizioni - Cata della Valle Sacra