- Accesso stradale
- senza problemi
- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte inferiore gita)
- Farinosa ventata
- Quota neve m
- 1100
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
La neve ha risentito del vento di ieri, ma nonostante tutto si è rivelata molto migliore delle mie aspettative.
I primi 150 metri dalla vetta sono di neve crostosa, ventata o polverosa con prevalenza dei primi 2 tipi.
Dopo, tenendosi sempre nei pressi della dorsale a destra (non so quanti lo hanno fatto) ed evitando i plateau invitanti per i boschi abbastanza radi, la neve è risultata quasi sempre polverosa.
Nella parte bassa la neve accennava appena ad appesantirsi un po’.
Oggi a causa del vento di ieri, credevo che sarebbe stato difficle trovare della neve almeno discreta sui nostri monti. Decido allora per questa gita per salire per la mia prima volta questa punta, speranzoso di trovare neve che si è riparata dal vento in mezzo al bosco e per mettere provare alla mia caviglia.
Quando stamattina molto presto a Susa vedo che il termometro mi indica +5 (si proprio +5!), resto quasi sconvolto e mi pento della scelta di non essere andato a piedi. Ma non era oggi che doveva fare freddo?
Alla partenza in realtà le cose vanno meglio, infatti ci sono -5 gradi. Salendo mi rendo conto che la neve potrebbe essere meglio di quanto potessi sperare e seguendo la dorsale più a destra vedo poche tracce sia di salita che di discesa; scenderò di qui!
Sono il primo ad arrivare in vetta e sarò il secondo a scendere, con alcune difficoltà nel primo tratto sotto alla vetta cercando la regolazione migliore per la mia caviglia.
La neve, rimanendo nel bosco, è sempre bella ed al limite ci sono alcuni punti appena ghiacciati sotto ad alcune piante, sicuramente causato dallo stillicidio (non recente) delle piante stesse.
Un saluto al simpatico scialpinista incontrato al ritorno all’auto e con il quale sono rimasto a parlare a lungo.
Insomma un bella gita, ma è indispensabile tenersi sulla dorsale che ho descritto.