TENTATIVO
Non si arriva al parcheggio estivo in quanto ghiaccio e neve consigliano di parcheggiare poco prima. 1h10 da dove si lascia l’auto al Rifugio Segantini.
Locale invernale in ottimo stato, MA: presenti sullo scaffale una mela, un mandarino, un pacco di polenta aperta, un pacco di biscotti aperti, e altra roba che credo attiri i topi. Perché?!?!?!? Presenti anche candele, che fanno comodo.
La mattina partiamo alle 4 per arrivare alla Bocca d’Amola alle 7e30: neve variabile, dal duro alla sfondosa, ma tutto senza ciaspole. Ultimi 100m su pendio a 45° o più, con sfasciume sotto i ramponi.
Dalla Bocca d’Amola saliamo diretti il pendio di neve verso la cresta: il ghiacciaio lato Rifugio Denza è un dedalo di crepacci, più tardi vedremo la parte alta dello Scivolo Nord della Presanella essere tutto in ghiaccio vivo. 55° con un paio di passaggi di misto (III). Poi si arriva a un bel balcone sotto un masso incastrato dove troviamo anche un cordino.
Ci si lega per fare conserva lunga (attacchiamo alle 8e15), buone possibilità di proteggersi su spuntoni, ma terreno davvero instabile e da tastare bene, con vari tratti coperti di neve non sempre portante. Ma probabilmente siamo anche lenti, in 1h30 siamo entrambi a S1, ci scambiamo ma dopo 30m il mio amico arriva a un vicolo cieco: quasi sotto un gendarme (che si distingue bene da ovest, meno da est), con placche lisce e verglassate che fanno poi pensare a una doppia per scendere alla sella che di solito si raggiunge scendendo sul ghiacciaio dalla Bocca d’Amola e poi risalendo.
No way, ritirata, che inizia alle 12e45. Dalla nostra S1 con 4 doppie da attrezzare arriviamo quasi alla Bocca d’Amola, dalla quale con altre 2, sempre da attrezzare, arriviamo a giacere su pendii più sicuri alle 16. Di nuovo al Rifugio alle 17e30.
Condizioni dei versanti al sole buone, neve dura e spesso (non sempre) portante. I versanti all’ombra sono invece molto più variabili, e soprattutto in cresta la neve portata dal vento non è trasformata. C’abbiam provato, sulla carta non sembrava impossibile. Ma probabilmente in queste condizioni non abbiamo visto una cengia “tranquilla” che ci avrebbe portato alla sella dalla quale tutto poi è più facile.
Freddo e vento forte di certo non hanno aiutato, anzi: acqua congelata per metà nelle bottiglie dentro gli zaini.
Andrea e Giorgio.
Qui racconto:
andreaintrip.blogspot.it/2016/12/rischiando-il-cul-de-sac-tentativo-alla.html
Qui altre foto:
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